La nostra Chiesa Diocesana, attraverso la Caritas, ha scelto e continua a stare dalla parte dell’accoglienza. Lo fa rimanendo in ascolto del territorio e di quei cambiamenti, a volte molto repentini, che caratterizzano il fenomeno migratorio in questo periodo.
In questi ultimi anni Caritas si è spesa per offrire accoglienza ai migranti e affrontare le fatiche di un territorio che, talvolta, si è dimostrato ostile dinanzi all’arrivo di queste persone.
C’è stato un tempo in cui la risposta è stata di carattere emergenziale. In seguito si è strutturato un percorso di accoglienza, cercando di favorire l’integrazione nella comunità. Insieme ad alcune realtà del privato sociale è nata una rete per l’accoglienza diffusa con lo scopo di mediare le paure e le fatiche dei residenti del nostro territorio con quelle dei migranti. Non è stato sempre facile, ma l’accoglienza diffusa ha permesso di abbattere molti muri e pregiudizi, di creare ponti e percorsi virtuosi. In questo cammino, dal 2014, Caritas Tarvisina ha accolto 954 persone e ha gestito 11 case di accoglienza ed ha promosso l’accoglienza in famiglie, parrocchie e istituti religiosi, di 70 migranti con il Progetto Rifugiato a Casa Mia. È stato un percorso, con tutti i limiti e le debolezze, per rispondere, prima all’emergenza, e poi alla necessità di percorsi comunitari di integrazione.
Dal 2018 le esigenze dei richiedenti asilo sono sostanzialmente mutate: è aumentato il numero di migranti senza dimora che, seppur titolari di permesso di soggiorno, non erano in grado di avere un’autonomia lavorativa e abitativa; è inoltre emersa la necessità di un reale accompagnamento nella crescita professionale e nell’inserimento sociale, che necessita di relazioni corte e di tempi diversi da quelli previsti dalle convenzioni. Per questo Caritas ha concentrato le forze dalla prima accoglienza, nei Centri Accoglienza Straordinaria, ad altre tre prospettive: l’accoglienza e l’accompagnamento per quanti scivolati nella marginalità, attraverso i servizi offerti dalla Casa della Carità, con l’obiettivo di consentire a ciascuno di riprendere il proprio cammino; l’attivazione di due case di accompagnamento per far maturare competenze e professionalità ai migranti nella prospettiva di una reale autonomia; la continuazione e il rilancio del progetto Rifugiato a Casa Mia nella prospettiva di favorire percorsi di integrazione ed inclusione sociale, senza dimenticare l’obiettivo di promuovere comunità accoglienti.
Caritas Tarvisina cerca di essere espressione di una Chiesa in uscita, attenta al grido di coloro che, purtroppo anche per scelte politiche, finiscono per essere considerati e trattati come scarto. Desidera affermare che la bellezza di tante persone e di tante parrocchie si pone come una risorsa fondamentale per la costruzione di un mondo migliore, e che il bene seminato porterà frutto anche sulla screpolata banchina dei porti chiusi.