Haiti - CARITAS TARVISINA

Uragano Matthew

Haiti

Mentre continua a salire il numero delle vittime, sono decine di migliaia gli sfollati e centinaia di migliaia le persone che hanno bisogno di aiuti immediati. Questi gli effetti ad Haiti dell’uragano Matthew che si è scatenato con venti di 220 km/h. Le coste dei dipartimenti del Sud, della Grand’Anse, di Nippes, del Sud-est, dell’Ovest, dell’Artibonite e del Nord-Ovest sono state le più colpite.
La Presidenza della Conferenza episcopale italiana ha stanziato un milione di euro – provenienti dai fondi dell’8xmille – per dare assistenza alle persone rimaste senza casa e viveri ad Haiti, in seguito al passaggio dell’uragano Matthew.
La somma sarà gestita da Caritas Italiana, presente sul territorio caraibico con propri operatori già a seguito del terremoto del 2010;  servirà, innanzitutto, a procurare acqua, cibo e generi di prima necessità.
“Assicuro la mia vicinanza alle popolazioni ed esprimo fiducia nel senso di solidarietà della Comunità internazionale, delle istituzioni cattoliche e delle persone di buona volontà” aveva a sua volta dettoPapa Francesco all’Angelus del 9 ottobre.
Dopo il terremeto disastroso del 2010, il passaggio dell’uragano Matthew ha dato un nuovo durissimo colpo alla popolazione haitiana. Si stima che siano state colpite 5 milioni di persone. Le coste dei dipartimenti del Sud, della Grand’Anse, di Nippes, del Sud-est, dell’Ovest, dell’Artibonite e del Nord-Ovest sono state le più flagellate dalla furia dell’uragano che si è scatenato con venti di 220 km/h.
Numerose aree sono isolate, comunicazioni e strade interrotte, case completamente distrutte, coltivazioni danneggiate e una gran quantità di capi di bestiame perduti: un disastro, considerando che la maggior parte degli haitiani, specie nelle zone rurali, spesso isolate, sopravvive con le attività agricole e di allevamento. C’è enorme preoccupazione: le distruzioni, la grande massa d’acqua che ha inondato molte zone facilita l’insorgere di epidemie di colera (carenza di acqua potabile) e il diffondersi della malaria.
E’ urgente fornire alla popolazione haitiana una risposta ed un aiuto immediato: acqua, cibo e beni di prima necessità. Caritas Haiti, si è subito attivata in coordinamento con le autorità locali, in modo particolare i Centres d’Operations d’Urgences Départementaux (COUD), per dare una risposta tempestiva ed efficace in particolare nelle diocesi di Jérémie, Nippes, Cayes, Jacmel e Port-de-Paix.
Inoltre, in collegamento con la rete Caritas Internationalis, ha lanciato un appello per aiuti a 2.700 famiglie (13.500 persone) per acquisto e distribuzione di 2.700 kit alimentari,  distribuzione di 2.700 kit d’igiene e programmi  per consigliare e sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione di malattie infettive.
Caritas Italiana, impegnata da anni ad Haiti e presente sul territorio con propri operatori già dopo il terremoto del 2010 (vedi gli interventi effettuati) , ha subito espresso vicinanza nella preghiera e solidarietà a Caritas Haiti con cui è in costante contatto, ed è pronta a sostenerne gli interventi per questa nuova emergenza in collegamento con la rete Caritas Internationalis, le Congregazioni e le Organizzazioni del posto con cui ha finora collaborato per la realizzazione di progetti di riabilitazione, sviluppo rurale, sostegno alle fasce deboli.
Per ulteriori informazioni
Ufficio America Latina e Caraibi (Area Internazionale), americalatcaraibi@caritas.it

notizie

Emergenza Haiti, ultimi aggionamenti

Da Clara Zampaglione, responsabile per la Caritas Italiana ad Haiti. Haiti non ce la fa più. È al collasso. Quante volte frasi simili sono state ripetute nei racconti e nei reportage giornalistici degli ultimi anni, per descrivere lo sfortunato paese che, in mezzo al mar dei Caraibi, si divide con la più estesa e meno disastrata Repubblica Domenicana