ASCOLTIAMO IL SILENZIO
11 ottobre alle 20.30 in Casa della Carità, si celebrerà un momento di preghiera per i migranti morti durante il loro viaggio. Questo appuntamento porta il nome di Ascoltiamo il Silenzio.
Viaggi della speranza che sono diventati tragedie nella traversata del Mediterraneo, del deserto del Sahara e molti in altre rotte di terra o di mare. Sono uomini, donne e bambini in fuga dalla fame, dalla guerra, dalle persecuzioni per le quali in molte parti del mondo ancora si muore. Si tratta di persone in cerca di un luogo sicuro che, in molti casi, sono andate comunque incontro alla morte.
Questa preghiera è nata pensando a ciascuno di loro. Anche una sola di queste vite perse in mare, in un viaggio di dolore e disperazione, è una sconfitta per tutti che non può lasciarci indifferenti. Queste morti sono un richiamo alla responsabilità, per guardare alla realtà delle migrazioni mettendo sempre in primo piano la vita di ognuno e il pieno rispetto dei diritti umani. Siamo sicuri che “le grandi acque non possono e non debbono spegnere l’amore e la speranza”. Invochiamo l’aiuto di Dio perché non anneghi nel nostro cuore e nel cuore del mondo l’impegno per una pace fondata sulla giustizia e sul rispetto di ogni persona e di ogni popolo. Custodiamo tutto questo nella preghiera e nel silenzio, affinché possa portare frutto nei nostri passi quotidiani.
Ci sono tante reazioni e modi diversi di stare davanti alla migrazione di migliaia di disperati che cerca e anela ad una vita migliore. Con questo momento di preghiera vogliamo superare lo steccato delle polemiche e delle paure, desideriamo non stare davanti, ma starci dentro. In modo molto semplice ci proponiamo di ascoltare il silenzio, nel quale fare memoria dei morti, custodendoli nel nostro cuore, e nel quale dare cittadinanza ed ascolto al grido di molti uomini, donne e bambini che desiderano solo liberarsi dalle pesanti catene della sofferenza e dai lacci invisibili dell’indifferenza. Nell’ascolto del silenzio che è sceso sulla vita di molti, ci proponiamo di non passare oltre, ma, attraverso la comune preghiera, di dare dignità alla vita e al cammino di tutti. Ogni persona, ogni vita è una terra sacra che va rispettata ed onorata con amore.
La preghiera dell’11 ottobre possa veramente dare vita ad un cenacolo di esistenza e resistenza, vincendo la tentazione di trincerarsi dietro l’indifferenza dei tanti e la paura di molti. L’ascolto del silenzio ci aiuta a ritrovare la vera cifra dell’umano.