Papa Francesco: la verità che rende liberi - CARITAS TARVISINA

Papa Francesco: la verità che rende liberi

 

 

Da un po’ di tempo sto vivendo sentimenti di profonda gratitudine al Signore per le meravigliose opportunità di bene che dona a questa nostra umanità in cammino. Il mio cuore è ricolmo di gioia nel contemplare la bellezza della vita, di tutto ciò che ci circonda e ancor più prova trepidazione e commozione nel contemplare come ci siano persone buone, dei santi che camminano al nostro fianco. Sono il volto della speranza e della carità. Tra questi vi sono persone semplici, a volte dimenticate, che non riempiono né le pagine dei giornali né i programmi televisivi. Sono la presenza silenziosa e misericordiosa di un Dio che mai si dimentica del suo popolo e che sempre si prende cura dei più deboli ed indifesi.
Accanto a questa schiera ricca di santità c’è un uomo semplice che con la sua parola e i suoi gesti arriva al cuore degli uomini. È papa Francesco.
Nel suo ultimo viaggio in Colombia le sue parole e le sue azioni simboliche a favore della riconciliazione e della vita sono state un annuncio di speranza e gioia per tutta l’umanità. Francesco invita a non rassegnarci, a non lasciare che il cancro della vendetta divori il seme della vita. Ci rivolge un invito a camminare insieme per sperimentare percorsi di pace e di riconciliazione dove ci possa essere cittadinanza per la libertà e la verità di ogni uomo. Ci sprona a non arrenderci, a credere continuamente ai grandi sogni di Dio. Nel suo modo di parlare, di fare, di essere tutto ci parla di Dio, del suo infinto Amore. È un dono per tutta l’umanità, è un appello a lasciarci convertire il cuore per desiderare insieme la costruzione di un mondo nuovo, dove venga rispettata la sacralità di ogni persona.
Papa Francesco con la sua semplicità ha “conquistato” molte persone, anche quelle che si ritengono lontane dalla fede. Quando parla di misericordia, di pace, di attenzione ai più poveri ed indifesi è visto come colui che interpreta il “sentire” e il “vivere” di molti, di tanti. Però quando parla dei migranti, della loro accoglienza allora la musica cambia. Non è più il papa semplice e genuino, ma viene considerato, anche da molti consacrati, un visionario fuori dal mondo, un profeta fuori tempo, detto in maniera più cruda un matto da legare.
Il santo padre è strumento limpido che lascia passare la forza dirompente del Vangelo. La luminosità di Cristo mette in chiara evidenza tutte le nostre incoerenze ed ambiguità. Tutto questo ci dà fastidio, non lo vogliamo accettare. Dinanzi al suo essere uomo di pace e riconciliazione, suonano vuote e stridenti le parole di chi cerca sempre di strumentalizzare, di piegare il pensiero ed il consenso dalla propria parte. Di ritorno dalla Colombia papa Francesco ha rilasciato alcuni apprezzamenti sulla politica italiana verso l’immigrazione, sulle scelte di accompagnare l’accoglienza con progetti seri di integrazione. Ha ribadito ancora una volta che l’accoglienza deve essere intelligente. Stucchevole è stato vedere il petto gonfiato ed il sorriso gongolante di chi ha cominciato a starnazzare affermando che il santo padre si è “convertito” a certe logiche populiste che da anni riempiono l’aria di una violenta e velenosa ostilità verso lo straniero, il diverso. Qualcuno ha affermato che finalmente anche il santo padre ha capito che milioni di persone scappano non perché sono in pericolo di vita, ma perché sono dei “ciabattanti”, dei buoni a nulla. Che tristezza !
Francesco ha richiamato solo alla responsabilità di una accoglienza che chiede una lungimirante visione capace di integrazione e di promozione umana. Ha sottolineato che è necessario uno sguardo ampio che coinvolga tutte le nazioni nel ridisegnare un modello di sviluppo sostenibile, equo e che sia per il bene di ogni uomo. Ha ricordato che la vita è sacra. In tutto questo non ha mai detto che bisogna respingere, né che è lecito trattenere i migranti in campi di detenzione che sono disumani e dove si consumano le peggiori atrocità. Non ha mai detto che è lecito abbassare la linea della morte dal Mar Mediterraneo al deserto del Sahara. Non ha mai affermato che è giusto continuare a sfruttare economicamente il sud del mondo, alimentando conflitti con il vergognoso e deplorevole commercio di armi e di essere umani. Non ha mai espresso alcuna parola di condivisione verso le logiche dell’indifferenza e dello scarto su cui poggiano molti assi portanti del nord del mondo, della società opulenta ed iniqua nella quale viviamo. Non ha mai smesso di denunciare le ricadute devastanti dei cuori corrotti, non è mai caduto nella rassegnazione. Francesco ci ricorda, con il suo esempio, che siamo chiamati ad essere terreno fertile dove il seme della carità e della speranza possa portare i suoi frutti di comunione e riconciliazione. Ci invita ad attingere forza nel Vangelo imparando a fare nostri i grandi disegni di Dio. È solo la verità che ci rende liberi. Le strumentalizzazioni e le ipocrisie si sciolgono e si scioglieranno come neve al sole. È necessario abitare con coraggio questo nostro tempo affermando la sacralità di ogni vita e offrendo la propria disponibilità per incarnare la parola di salvezza. Rendiamo innocuo il virus dell’ipocrisia, coltivando nel nostro cuore il desiderio della verità. Lo Spirito Santo ci doni la consapevolezza che è assolutamente vietato calpestare i sogni, quelli di Dio ancor di più.


Ultime notizie

Buon Natale 2023

Abbiamo piacere di condividere con voi gli auguri di Buon Natale che don Davide aveva scritto pochi giorni prima della sua scomparsa per tutti voi, certi che rappresentino un messaggio speciale e di speranza per le Sante Feste che ci prepariamo a vivere.   Carissimi, vi raggiungo con queste semplici parole, ma soprattutto con il

Chiusura 50 anni Caritas Tarvisina

Nei giorni scorsi abbiamo vissuto diversi momenti in cui è stato ricordato come abbiamo celebrato i 50 anni di cammino insieme. Ad inizio del 2023 abbiamo condiviso che “i 50 anni di Caritas Tarvisina invitano a far memoria di una storia di Chiesa custodita e accompagnata dalla grazia dello Spirito Santo. È una storia che

Fare silenzio e rompere il silenzio

L’odio si può fermare solo con l’amore e questo chiede di mettere a terra scelte di giustizia, di tutela dei diritti e di osservanza dei doveri in ogni angolo della terra. Il diritto alla libertà e alla dignità è valido per tutti, non solo per una parte del mondo. Dinanzi all’immane tragedia della guerra che

Guarire dal cuore “corrotto”

Non fermiamoci ad analizzare la realtà o a tifare per una parte dell’umanità, impariamo a ricordarci che dietro a queste situazioni ci sono degli uomini, delle donne, dei bambini, delle storie … dei fratelli La nostra umanità sta vivendo giorni difficili e di grande smarrimento. Ogni giorno arrivano al nostro cuore notizie e immagine drammatiche