Rotta di speranza - CARITAS TARVISINA

Rotta di speranza

L’umanità sta attraversando un momento molto difficile. La deriva verso i lidi agognati del benessere ha comportato lo smarrimento della rotta verso il bene, con la conseguenza che si è acuito sempre più il divario tra ricchi e poveri. E, al di là degli slogan ad effetto, ciò che impressiona di più è che, nella totale indifferenza, si consumano pagine drammatiche di storia che strappano dal cuore dell’umanità il germoglio della vita e della speranza. Credo sia più che mai opportuno levare la nostra voce di credenti per dire basta al compromesso con queste logiche di ingiustizia e di iniquità.

Ogni giorno tv e giornali ci presentano pillole di drammi umanitari di cui non siamo in grado di percepire neanche una sola minima parte. Le guerre assurde (in verità lo sono tutte) come quella in Siria, il dramma dei profughi, l’apocalisse della carestia nelle regioni del Corno d’Africa, soprattutto nel Sud Sudan già devastato dalla guerra, la crisi economica che attanaglia il mondo intero hanno un prezzo altissimo: la vita. Non possiamo girarci dall’altra parte, facendo finta di niente e pensando che queste realtà non ci riguardino. È ora di smetterla di recitare il copione, mai abbandonato, di Ponzio Pilato. È il momento di assumerci la responsabilità di quello che siamo: cittadini e cristiani, uomini e donne che sono nel mondo, ma non del mondo.

Credo sia opportuno che dinanzi all’uomo calpestato nella sua dignità, annientato nella sua capacità di sognare un mondo migliore, sofferente per la povertà che lo attanaglia impariamo a fare nostra la logica del Buon Samaritano. Ognuno ha sempre tante cose da fare e la tentazione di tirare dritto, come il sacerdote e il levita della parabola, è sempre accovacciata alla porta del nostro cuore. Troppo spesso spacchiamo a metà la realtà, vedendo solo bianco e nero, ciò che fa comodo a noi e ciò che non ci aggrada. L’ipocrisia si è annidata del nostro cuore e stiamo davanti all’umanità sofferente con la colpevole indifferenza di chi si è auto convinto che è solo un brutto incubo da cui risvegliarsi presto.

I fermenti di vita nuova, sparsi ad ogni latitudine e longitudine del globo, che stanno infiammando di speranza il cuore di molti uomini e donne ci invitano a fare un salto nell’assunzione di responsabilità e nella promozione della solidarietà. Il futuro dell’umanità e la soluzione dei problemi attuali dipende molto anche dalle scelte personali di ciascuno, dal modo con cui ciascuno si impegna ad essere uomo. Assumersi la responsabilità di custodire e promuovere la vita, significa vivere ogni istante della propria esistenza nella carità e nella verità. La solidarietà infine non è una tassa da pagare, ma un dovere da vivere. Dentro una cultura individualista, basata sulla soddisfazione dei desideri del proprio ombelico, siamo chiamati a stingere la mano di chi ci sta accanto, riconoscendolo come fratello unico che ci è stato donato ed affidato. La solidarietà è la strada maestra per ridurre il divario e la lontananza tra gli uomini. È un dovere a cui non ci possiamo sottrarre e da cui dipende il futuro dell’umanità.

La grazia dello Spirito Santo ci aiuti a vivere una Pasqua che ci rinnova nel profondo. Ci doni di ritrovare l’essenziale e ciò che è profondamente umano. Siamo invitati ad abbandonare con coraggio la sponda dell’indifferenza e la logica dello scarto. Siamo un’unica famiglia umana e non possiamo più tollerare le ingiustizie che soffocano il diritto alla vita di milioni di persone. Camminiamo insieme dentro l’oscurità di questo tempo, ma con la grande consapevolezza che la luce del Risorto squarcerà ogni tenebra. La Pasqua ci doni di seminare scie di speranza e di costruire sentieri di luce. Possa veramente esserci pace in ogni angolo della terra e nel cuore di ogni uomo: …. non solo un desiderio, ma un impegno di responsabilità e di civiltà per ciascuno.


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