A un anno dal ciclone Idai - CARITAS TARVISINA

A un anno dal ciclone Idai

Un anno fa una vasta area tra Mozambico, Zimbabwe e Malawi veniva devastata dal ciclone Idai, tra i più intensi degli ultimi 20 anni in tutto l’emisfero meridionale, seguito da vaste alluvioni e da un secondo ciclone dopo neanche un mese nel nord del Mozambico. Una catastrofe che ancora una volta ha mostrato al mondo la profonda ingiustizia insita nei cambiamenti climatici di cui le prime vittime sono le popolazioni più povere e vulnerabili: più 2,5 milioni di persone colpite, oltre 1000 le vittime, 2000 feriti, 600.000 sfollati, 270.000 abitazioni distrutte, centinaia di migliaia di ettari di coltivazioni perdute, infrastrutture, scuole e ospedali gravemente danneggiati. A un anno dalla catastrofe sono centinai di migliaia  le persone raggiunte direttamente dagli interventi della rete Caritas nei tre paesi colpiti e da altri organismi con cui Caritas Italiana ha attivato una collaborazione.

Sono stati realizzati le seguenti attività:

– aiuto d’urgenza a oltre 15.000 famiglie con distribuzione di cibo, beni di prima necessità, ripari di urgenza, materiale igienico-sanitario

– sostegno alla sanità in collaborazione con CUAMM -Medici con l’Africa, attraverso la fornitura di equipaggiamento e materiale medico perduto a causa del ciclone all’ospedale centrale di Beira e ripristino di centri sanitari periferici danneggiati

– protezione di persone vulnerabili, donne e bambini in collaborazione con Fondazione AVSI con la creazione di spazi protetti per bambini nei campi di sfollati

– aiuti per il ripristino di attività produttive con la fornitura di sementi, attrezzi e accompagnamento tecnico a oltre 5.000 famiglie

– riabilitazione di fonti di approvvigionamento d”acqua per oltre 6.000 famiglie con la realizzazione di 20 pozzi e numerosi punti di approvvigionamento

– realizzazione di servizi igienici per oltre 200 famiglie e in 20 scuole danneggiate

– ripristino di 5 plessi scolastici gravemente danneggiati dal ciclone per oltre 6.000 studenti

– ricostruzione di almeno 50 abitazioni ad altrettante famiglie secondo criteri costruttivi resilienti e sicuri

Anche Caritas Tarvisina aveva lanciato una raccolta fondi per sostenere gli interventi e sono stati complessivamente raccolti 6.560 euro.

Ringraziamo nuovamente tutti coloro che hanno contributo anche solo con una piccola offerta, perché grazie a loro prosegue la vicinanza alle chiese e alle popolazioni colpite dal ciclone per tutto il 2020.



Ultime notizie

Emergenza terremoto in Turchia e Siria (aggiornamenti 17 marzo)

L’impegno Caritas a sostegno della popolazione turca e siriana attraverso una raccolta fondi Una forte scossa di terremoto di magnitudo 7,9 ha colpito alle 4:17 del 6 febbraio la zona al confine tra la Turchia e le Siria, con epicentro nel distretto Pazarcık di Kahramanmaraş. Dopo il terremoto si sono verificate molteplici scosse di assestamento,

Incontro “Scintille di speranza tra le macerie”: vedi registrazione

Mercoledì 15 marzo 2023, alle ore 20:30, le Caritas della Delegazione Nord-Est (Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto) ha organizzato l’incontro online “Scintille di speranza tra le macerie”, un momento di riflessione e testimonianza sulla situazione drammatica dei terremotati in Turchia e Siria. Hanno intervenuto Laura Stopponi, responsabile dell’Ufficio Europa di Caritas Italiana,

Naufragio a Cutro: la vicinanza di Caritas alle vittime

Caritas  ribadisce l’urgenza di una risposta strutturale e condivisa sul fenomeno globale delle migrazioni. Nel tragico naufragio nei pressi di Cutro, nel Crotonese, decine di persone sono morte nel tentativo di raggiungere le coste italiane. Cadaveri sono stati ritrovati sulla spiaggia, altre persone sono e rimarranno disperse in mare. Di fronte a simili tragedie, la Caritas

Campagna “Quaresima di carità” 2023

La Quaresima è per i cristiani un tempo in cui sperimentare la rinuncia, ma finalizzata alla carità concreta, alla condivisione con chi è più povero. Anche in questo tempo di Quaresima saremo solidali con chi sta soffrendo, in particolare le popolazioni colpite dal sisma del 6 febbraio in Siria e Turchia e i nostri fratelli