Caritas, solidale con la popolazione colpita

A più di sei settimane dal sisma devastante che ha colpito il Myanmar centrale, i bisogni umanitari rimangono gravi e le comunità hanno ancora bisogno di ripari, assistenza sanitaria, acqua potabile e altri aiuti essenziali. Il 28 marzo 2025, un terremoto di magnitudo 7,7 ha causato la morte di 3.800 persone, lo sfollamento di 220.000 persone, la distruzione di 55.000 case e gravi danni nelle regioni di Mandalay e Sagaing. Più di 6,3 milioni di persone sono in stato di necessità, il che richiede un significativo aumento della risposta.
Un Paese già fragile, ora devastato
Prima del sisma, il Myanmar viveva una crisi umanitaria senza precedenti: 19,9 milioni di persone necessitavano di assistenza a causa delle conseguenze del golpe militare del 2021. La sicurezza alimentare, l’accesso all’istruzione e ai servizi sanitari erano già compromessi. Ora, a queste sfide si aggiungono le macerie, la distruzione di case, scuole, ospedali e infrastrutture vitali. Centinaia di migliaia le persone costrette a fuggire dalle proprie abitazioni, rifugiandosi in centri di accoglienza o in ripari improvvisati .
L’emergenza sanitaria e il rischio di epidemie
La mancanza di accesso a acqua potabile, servizi igienici e strutture sanitarie funzionali aumenta il rischio di epidemie, come il colera e la dengue. Le interruzioni nelle catene di approvvigionamento alimentare e la perdita dei mezzi di sussistenza agricoli minacciano la sicurezza alimentare di milioni di persone. La malnutrizione, già una preoccupazione preesistente, ora assume contorni drammatici.
La risposta di Caritas Myanmar e dei partner internazionali
Caritas Myanmar, attraverso la rete KMSS, è in prima linea nella risposta all’emergenza. In collaborazione con CRS, CAFOD e altri membri di Caritas, sono stati distribuiti kit igienici, alloggi temporanei, assistenza finanziaria e supporto psicologico alle famiglie colpite. Le attività si concentrano nelle regioni di Mandalay, Sagaing, Nay Pyi Taw, Shan meridionale, Bago e Kayin.

Nonostante gli sforzi, le sfide rimangono enormi: la continua attività sismica, le difficoltà logistiche dovute alla distruzione delle infrastrutture e le limitazioni nel trasferimento dei fondi ostacolano la risposta umanitaria. Inoltre, la situazione politica instabile e la presenza di conflitti armati complicano ulteriormente l’accesso alle aree più isolate e vulnerabili.
Un appello alla solidarietà
In questo contesto di sofferenza e speranza, Caritas Italiana rinnova il suo impegno al fianco delle popolazioni colpite. È fondamentale sostenere gli sforzi di ricostruzione, fornire assistenza alle persone vulnerabili e contribuire alla ripresa delle comunità. Ogni gesto di solidarietà può fare la differenza: donazioni, sensibilizzazione e sostegno alle iniziative locali sono strumenti concreti per portare speranza a chi ha perso tutto.
Le aree di intervento
La Caritas nazionale del Myanmar (KMSS) e gli uffici diocesani hanno attivato e mobilitato il team per assistere le zone più colpite. L’ufficio nazionale KMSS ha fatto la valutazione rapida dei bisogni e ha preparato il piano di risposta, che sarà destinato a circa 50.000 beneficiari, suddivisi in 3 Diocesi (Mandalay, Taunggyi, e Taungoo), 12 località, e 74 comunità colpite. KMSS sta predisponendo un appello di risposta all’emergenza di durata 12 mesi suddiviso in 4 fasi: Soccorso inmediato, Soccorso rapido e preparazione ai monsoni, Risposta ai monsoni/recupero, Recupero e sostegno ai mezzi di sussistenza.
Sono state individuate le prime aree di intervento, che andranno adattate localmente in base ai bisogni specifici, e alle disponibilità. Questi sono: cibo (distribuzione o voucher per l’acquisto), alloggi sicuri, acqua e igiene, beni di prima necessità, assistenza in denaro, sostegno alla ripresa dei mercati locali (anche per ripararne le infrastrutture), salute, e protezione.
Un’attenzione verrà data all’accompagnamento psico-sociale e di tutela della salute mentale per la gestione dello stress post-trauma, anche a beneficio di operatori e volontari locali, anch’essi impattati (Prendersi cura di chi si prende cura).
Altri dati
L’intervista di Enrico Vendrame a Giuseppe Pedron, trevigiano responsabile dei progetti in Asia per Caritas Italiana, per la diocesi di Treviso (settimanale La Vita del Popolo e Caritas diocesana): INTERVISTA
Immagini raccolte dal team KMSS: QUI
Donazioni
La nostra Caritas diocesana, in supporto agli interventi di Caritas Italiana, raccoglie donazioni attraverso bonifico bancario al nostro braccio operativo tramite:
Iban: IT55 H 08399 12000 000000318111 (intestato a Fondazione Caritas Treviso ente filantropico)
Causale: Emergenza Myanmar
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Aggiornato il 30/04/2025