Delegazione CEI tra i profughi in Iraq - CARITAS TREVISO

Delegazione CEI tra i profughi in Iraq

Da lunedì 13 a giovedì 16 ottobre una piccola delegazione della Conferenza Episcopale Italiana – guidata dal Segretario generale mons. Nunzio Galantino – insieme al direttore di Caritas Italiana don Francesco Soddu, è in visita in Iraq ad Erbil «per incontrare i Vescovi e i rappresentanti della Chiesa locale, visitare alcune strutture in cui sono ospitati migliaia di profughi cristiani e yazidi e confrontarsi con alcune autorità civili». Un primo racconto di questo viaggio è disponibile in questo servizio di TG2000 del 14 ottobre.
IMG-20141015-WA0003In occasione della visita il Ministro per le religioni, Kamal Muslim, ha speso parole di riconoscenza per la vicinanza del Santo Padre e di Caritas Italiana, ricordando le necessità con cui il governo si sta misurando per offrire risposte ai bisogni impellenti dei profughi. Pronta la risposta del Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana: «Lanciamo alle diocesi, alle parrocchie e alle famiglie italiane la proposta di un gemellaggio, che offra garanzia di impegno, da quello minimo del farsi carico del costo medio di una famiglia di profughi per una giornata, a quello mensile o addirittura annuale. Al rientro Caritas Italiana diffonderà i parametri per dar concretezza a una disponibilità che non esitiamo a chiedere da subito».(vedi nota sul sito della Conferenza Episcopale Italiana)
In particolare Caritas Iraq, sostenuta da Caritas Internationalis e da Caritas Italiana, ha da poco lanciato un nuovo appello di 2.422.914 euro per assistere 12.350 famiglie, oltre 72 mila persone, di nuovi sfollati con kit di prodotti alimentari e altri generi di prima necessità.
«Questo viaggio – anticipava mons. Galantino – si colloca all’interno di quel cammino di prossimità che come Chiesa italiana abbiamo avviato da tempo. Ricordo, ad esempio, la proposta, in occasione della Festa dell’Assunta, che come Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana abbiamo rivolto a tutte le comunità ecclesiali: viverla come una giornata di particolare vicinanza al dramma sofferto da centinaia di migliaia di cristiani. Ad essa, coerentemente, sono succeduti contributi economici che consentissero di affrontare la prima emergenza». «La violenza che uccide, gli attacchi e l’insicurezza che costringono migliaia di persone all’emarginazione e all’esilio – conclude il Segretario generale – non possono trovarci indifferenti: e – mentre rilanciamo il nostro appello ai responsabili della politica, come a ogni uomo, affinché nelle rispettive responsabilità non volgano lo sguardo altrove – ci sentiamo chiamati a fare quanto sta in noi per sostenere fattivamente l’impegno della Caritas, presente nell’emergenza con la sua rete di relazioni e di progetti».
Ricordiamo come lo scorso 22 settembre la Presidenza CEI ha deliberato lo stanziamento di un milione di euro a sostegno delle comunità cristiane in Iraq. Il contributo si aggiunge a quello, analogo per entità, stanziato in luglio per far fronte all’emergenza in Siria. In entrambi i Paesi la Chiesa, anche grazie al contributo di Caritas Italiana, ha messo a disposizione le sue strutture, aprendo le porte per assicurare un’assistenza di base alle centinaia di migliaia di profughi, in grande maggioranza cristiani, costretti a fuggire dai loro luoghi d’origine.
Caritas Iraq, sostenuta da Caritas Internationalis e da Caritas Italiana, ha scelto di concentrare la maggior parte delle sue attività nei villaggi vicini a Duhok, (Sarsank,Ineshky, Amadiya…) e a Zakho (Fishkhabour, Persephy, Derabon…). Sono 7.400 le famiglie di iracheni assistite finora con viveri, medicinali, rifugi provvisori ed è stato lanciato un nuovo appello di 2.422.914 euro per assistere 12.350 famiglie di nuovi sfollati, fornendo loro kit con generi di prima necessità. 

 

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