Una casa ricca di vita - CARITAS TARVISINA

Una casa ricca di vita

Raccontiamo come si vive nella “Casa della Carità”, tra ascolto, accoglienza, gestione di esigenze concrete, ma anche relazioni che crescono, nella cura e nel rispetto

 

In occasione della Giornata Mondiale dei Poveri si può a lungo ragionare sul tema della povertà, ma in fin dei conti essere poveri significa vivere senza un tetto sotto cui dormire, mangiare, lavarsi, avere la propria privacy e, soprattutto, significa esser privi di una rete di persone amorevoli che tengono a te. Chi vive la povertà sulla propria pelle sa bene che talvolta non c’è luogo o persona che lo faccia sentire veramente “a casa”.

Nella nostra diocesi per chi è povero una casa c’è, o quantomeno questo è il desiderio da cui nasce la Casa della Carità di Treviso, dove ogni giorno operatori e volontari della Caritas Tarvisina offrono accoglienza ai fratelli senza fissa dimora o in situazione di grave marginalità. Come in ogni casa nel mondo, anche in Casa della Carità si dorme, si mangia, si cura la propria igiene, si custodisce la storia personale di ciascuno e si costruiscono ricordi condivisi. La Casa della Carità è infatti sede del Centro d’Ascolto diocesano, luogo di ascolto e conforto dei fratelli più fragili, e dei servizi di accoglienza notturna maschile e femminile, di doccia, di lavanderia e dell’unica mensa serale di Treviso. Gli ospiti della Casa della Carità trovano nei servizi il calore di una Chiesa che esprime con forza il messaggio “I Care”: mi interessa di te come persona, a prescindere da ciò che hai fatto nella vita.

La vocazione di questo luogo alla solidarietà viene da lontano. Inizialmente sede di un orfanotrofio, poi comunità per minori gestita dai Padri Somaschi, nel 2007 la struttura di via Venier viene affidata alla gestione della diocesi, che inaugura la nuova sede del Centro d’Ascolto della Caritas Tarvisina. È a partire da questa occasione che la Caritas e la diocesi scelgono di creare un’opera segno che diventi l’anima della carità a Treviso e, dal 2012, comincia la riqualificazione dei locali.

Il servizio docce, attivo dal 2007, è il primo che si è sviluppato attorno al Centro d’Ascolto, insieme al servizio lavanderia, avviato nel 2015. La pulizia personale è infatti uno di quei gesti concreti e basilari che tutelano l’intimità e la dignità delle persone. Docce e lavanderia sono aperti 3 pomeriggi a settimana grazie all’impegno incessante dei volontari Caritas.

L’accoglienza notturna, aperta dal 2014, nasce con il desiderio di dare una risposta alloggiativa gratuita in città, cercando di andare oltre l’idea di dormitorio e promuovendo la dimensione di casa che protegge e ascolta. Dopo aver cenato, gli ospiti ritirano la chiave della propria camera singola e finalmente accedono a uno spazio accogliente e privato dove riposarsi. Per chi ha ancora una rete di affetti, è il momento adatto per scambiare due parole in videochiamata con i propri parenti e figli. Ad attendere gli ospiti, al mattino, la colazione preparata dai volontari.

La mensa serale è stata inaugurata nel 2016; è aperta 365 giorni l’anno ed è organizzata su turni di volontariato. Ogni anno la mensa serve oltre 18mila pasti completi, dal primo al dolce. Cenare insieme attorno a un tavolo con pietanze gustose e sane è ciò che oltre ogni cosa rende “casa” la Casa della Carità: il pane è vita e relazione. Preparare e servire un pasto con amore, guardando l’altro negli occhi, è un gesto di Vita che i volontari si regalano ogni sera, e regalano agli ospiti in totale gratuità.

Nei locali della mensa si creano spesso relazioni che superano stigma e pregiudizi, a partire da un gesto quotidiano come la condivisione del pasto. I volontari hanno sviluppato l’attenzione di ricordare a memoria chi ha intolleranze, chi non mangia alcuni alimenti per Fede, di sapere già quando un ospite varca la porta se preferisce il tè caldo o il caffè. Queste sono le modalità, semplici ma non banali, con cui in Casa della Carità prende forma la custodia compassionevole del prossimo.

Non sempre in mensa si parla, perché gli ospiti alla sera sono molto stanchi e hanno preoccupazioni e frustrazioni. Alcune volte, tuttavia, prendono forma delle idee che profumano di speranza: quest’anno agli ospiti è stato proposto di visitare la Biennale di Venezia, di organizzare un piccolo laboratorio d’arte, di preparare pietanze a loro care per farle assaggiare agli altri ospiti e ai volontari. Il tutto è stato possibile attraverso un delicato lavoro di accompagnamento e di preparazione, con un progetto mirato del titolo “Emmaus 2”, finanziato con l’8xmille della Chiesa cattolica. Si tratta di momenti circoscritti, ma che permettono a ciascuno di riscoprire il proprio talento, celebrare la propria individualità, tornare a sentirsi più pienamente sé.

In quanto opera segno, la Casa della Carità ha l’obiettivo di divenire un segno pastorale visibile nel cuore della città, abituando ogni cristiano a sentirsi corresponsabile per il bene dei propri fratelli e sorelle più fragili. La relazione con i poveri deve infatti trovare forza nella comunità tutta, anziché essere delegata soltanto agli addetti ai lavori.

È per questo motivo che tutti i servizi della Casa della Carità sono gestiti da volontari, coordinati da un operatore del Centro d’Ascolto. Donando il proprio tempo come volontario, ciascuno può “sporcarsi le mani”, sperimentando una fraterna accoglienza di persone di ogni provenienza e fede. Impegnandosi in un servizio che in apparenza può sembrare soltanto pratico, come quello della preparazione dei pasti o del lavaggio delle lenzuola, i volontari Caritas si regalano in realtà un’esperienza che cambia nel profondo: non si tratta di impegnarsi “per” gli ospiti, ma “con” gli ospiti, riempiendo la Casa della Carità di vita, incontri, relazioni autentiche tra persone diverse. È questo, per Caritas, il senso profondo della parola casa.

Vuoi diventare volontario? Compila il modulo di richiesta che è disponibile QUI

Vuoi aiutarci a sostenere le spese della Casa della Carità? Fai una donazione all’IBAN IT55 H 08399 12000 000000318111, intestato a Fondazione Caritas Treviso oppure con carta di credito. Inserisci nella causale “Casa della Carità”.

 


Ultime notizie

Bilanci di pace e Marcia per la pace 2025

In occasione del Mese della Pace, si terranno in diocesi gli incontri “Bilanci di Pace” (16 e 23 gennaio) e una marcia della pace, domenica 26 gennaio. Bilanci di pace. L’iniziativa è giunta al suo 16° anno, su iniziativa di Caritas Tarvisina, Pastorale Sociale, Giustizia e Pace, Centro missionario, Migrantes e il giornale diocesano La

Emergenza Siria. Testimoni di vicinanza e fraternità, al servizio dei più fragili

Sembrava che l’accordo di tregua raggiunto in Libano potesse essere preludio a una riduzione delle tensioni in Siria ma, a sorpresa (per quanto qualcosa era nell’aria, data la debolezza dei soggetti fiaccati su altri fronti), mercoledì 27 novembre prendeva avvio un’offensiva delle forze di opposizione al governo siriano che rapidamente hanno riconquistato un’ampia zona di

Carcere e territorio

Un convegno per parlare di carcere, per riflettere sulle attuali condizioni di vita all’interno delle strutture detentive e sul ruolo che la comunità cristiana può e deve avere nella costruzione di percorsi di riscatto e reintegrazione. È quello che si è svolto a Roma lo scorso 13 novembre, organizzato da Caritas italiana. Il tema era

Sussidio per l’Avvento e il Natale 2024

Per vivere in pienezza l’itinerario spirituale che nell’Avvento e nel Natale ci viene proposto dalla Liturgia, può essere utile avvalersi del sussidio suddiviso in fascicoli predisposto dall’Ufficio Liturgico Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana e con la collaborazione del Settore per l’Apostolato Biblico dell’Ufficio Catechistico Nazionale, del Servizio per la Pastorale delle Persone con Disabilità e