Casa della Carità Archivi - CARITAS TARVISINA

La Casa della Carità a Treviso

La Casa della Carità accoglie centinaia di uomini e donne di lingue e fedi diverse, offrendo la possibilità di una cena calda e abbondante, una doccia ristoratrice, un riparo per la notte, ascolto e accoglienza, anche là dove sguardi e sorrisi sostituiscono parole troppo difficili da comprendere.

E’ un mondo che racchiude persone con storie e bisogni diversi. Un volto è quello dei senza dimora: uomini e donne, italiani e stranieri, finiti ai margini della società, con una rete sociale fragile, che vivono una precarietà significativa su più livelli, con problematiche cronicizzate e stili di vita disfunzionali ma anche persone che per un certo tempo hanno goduto di una propria autonomia, venuta meno spesso a seguito della perdita del lavoro, della separazione dalla famiglia o di una malattia. Condizioni che frequentemente includono fragilità personali, talvolta psichiche e/o aggravate da dipendenze da sostanze, che conducono a circoli viziosi e carriere di impoverimento.

L’altro volto è quello dei migranti, richiedenti asilo o già titolari di permesso di soggiorno, esclusi dai grandi centri di accoglienza governativi : per loro inizia il faticoso percorso di inserimento nel tessuto sociale ed economico nella terra d’asilo. Chi non dispone di una rete a cui fare riferimento nell’immediato, si ritrova improvvisamente abbandonato a se stesso, in condizioni di grande marginalità, spesso peggiorate da un’insufficiente conoscenza dell’italiano, dalla scarsa consapevolezza rispetto alla propria condizione giuridica e alle reali opportunità lavorative.

Una casa che accompagna e tutela

Ci stiamo sempre più convincendo che la Casa della Carità è l’opera segno unica che funge da contenitore; è quel luogo aperto alle persone che hanno bisogno di aiuto che prevede accoglienza, ascolto, orientamento e anche attenzione ai bisogni primari in un percorso circolare, umano, per lo sviluppo integrale della persona. Il 2022 ha visto accedere al Centro di Ascolto 526 persone (449 uomini e 77 donne), un numero in leggero aumento rispetto all’anno precedente. Ciò che si evidenzia è che moltissime persone continuano a necessitare di bisogni primari che purtroppo non riescono a soddisfare in altro modo, da qui il dato sempre crescente di accesso alle docce e alla mensa. Accanto ai cosiddetti “servizi a bassa soglia” si è purtroppo consolidato un dato che già lo scorso anno emergeva con chiarezza: quello relativo alle povertà “nascoste”, ovvero tutte quelle persone e famiglie che in un contesto ordinario riescono a vivere in maniera più che dignitosa ma che con l’esplosione dei costi dei beni primari e l’incremento delle tariffe relative all’energia, si sono trovate
in difficoltà.

Alcuni servizi come, ad esempio, le docce sono tornate a pieno regime 3 pomeriggi a settimana, a differenza delle due aperture settimanali dell’anno precedente. Anche la mensa, dopo che ha visto un calo di ospiti per tutto il 2020 e il 2021, è tornata a servire oltre 15.000 pasti. La lavanderia e le accoglienze notturne avendo invece un numero massimo di accessi consentito, si sono attestate sugli stessi numeri degli anni precedenti.

Rispetto a chi accede alla Casa della Carità non si notano grandi differenze con il biennio scorso: si conferma una preponderanza di uomini (85%), e una fetta importante di cittadini italiani che rappresentato quasi il 20% delle presenze. Il dato che scuote è relativo all’età di chi ha fatto accesso in Centro di Ascolto. Se la fascia di età 45 – 54 anni rimane più o meno stabile, le fasce che vanno dai 18 ai 34 anni rappresentano quasi il 50%.

È questo un dato che probabilmente risente del massiccio afflusso di giovani cittadini pakistani provenienti dalla Rotta balcanica che ci deve indurre a riflettere su come oggi precarietà e incertezze stanno minando una intera generazione. I dati appena descritti sottolineano come purtroppo la povertà non è riconducibile ad un unico bisogno, ma è qualcosa di più complesso e articolato e coloro che subiscono questo fenomeno rischiano di entrare in un labirinto dal quale è difficile uscire. Questa consapevolezza ha portato operatori e volontari a lavorare in un clima di più ampia collaborazione, anche con i servizi del territorio, cercando di fornire risposte sempre più articolate alle sfide quotidiane.

Sfide che assumono forme e contorni sempre diversi e che nel 2022 hanno risentito delle difficoltà e del peso dei due anni precedenti. Molte sono le problematiche che si sono acuite: quelle sanitarie e psichiche che hanno portato gli operatori a stringere collaborazioni sempre più intense con l’Ulss 2; burocratiche, specialmente nella richiesta di rinnovo e rilascio dei documenti per i cittadini stranieri; relative alla casa, la difficoltà a reperire alloggi, anche da parte di chi lavora, è una delle problematiche più complesse dei nostri giorni. Problematiche multidimensionali alle quali è difficile rispondere con un singolo intervento ma che vanno rimandate a una rete che sappia accogliere le fatiche del prossimo senza giudicarle; una rete composta da operatori, volontari, assistenti sociali, medici e cittadini tutti, perché una persona spogliata della sua dignità e dei suoi diritti è una ferita per tutta la società.


Progetti

Lavanderia

La lavanderia della Casa della Carità è attiva da ottobre 2015. Ad oggi nella città di Treviso non esiste una lavanderia pubblica e chi è in difficoltà spesso non ha il denaro per utilizzare i servizi a pagamento. Ciò fa sì che gli indumenti vengano lavati in qualche luogo di fortuna oppure gettati nei rifiuti. Tra le tante difficoltà che

Docce

Le docce pubbliche di Caritas sono attive da febbraio 2008. Non c’è nessun altro servizio di docce e bagni pubblici nella città di Treviso oltre a quello di Caritas Tarvisina. Un servizio che vuole garantire la dignità di chi non ha una casa e un posto dove lavarsi, attraverso la cura della propria persona insieme alla possibilità

Mensa

La mensa serale della Casa della Carità è attiva da gennaio 2016. In città non esistono altri servizi di mensa serale strutturati. Il Comune di Treviso offre il pasto a mezzogiorno a circa 30 persone e altre sono assistite grazie all’intervento di diverse realtà della città. La mensa vuole essere un luogo di condivisione dove la collettività incontra e si fa carico del prossimo più

Accoglienza Maschile

L’accoglienza maschile presso la Casa della Carità è attiva da novembre 2013. È disposta su due piani, “San Francesco” e “San Martino”, per un totale di 18 posti letto in camera singola. In città anche il Comune di Treviso garantisce dei posti letto a chi si trova in situazione di marginalità. Il significato originario della parola “accogliere” è radunare, mettere insieme,

Accoglienza Femminile

L’accoglienza femminile “Santa Chiara” presso la Casa della Carità è attiva da settembre 2014. Può accogliere fino a 7 donne in stanze singole, ciascuna con il proprio bagno. Nella città di Treviso è l’unica struttura che offre accoglienza a donne in situazione di difficoltà. La struttura è rivolta a donne che si trovano temporaneamente senza casa, per mancanza di


Testimonianze

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