STA A NOI, il progetto diocesano di un fondo di comunità per famiglie e microcredito per le imprese
L’iniziativa diocesana STA A NOI – PER UN PATTO DI COMUNITÀ, è stata promossa da ottobre 2020 in risposta all’emergenza economica scaturita dall’evento pandemico, allo scopo di venire incontro in modo tempestivo alle necessità di molte famiglie e imprese, che si sono trovate in difficoltà a causa delle restrizioni sanitarie. Accanto alla predisposizione degli sportelli per le famiglie e le imprese per l’accesso ai fondi dedicati (Fondo di Comunità e S.O.S. Imprese, a fine aprile 2021), il desiderio più profondo del Vescovo e del comitato etico (composto da alcuni uffici diocesani e da professionisti interessati) promotori dell’iniziativa, è stato quello di avviare un processo di cambiamento all’interno delle comunità, con riferimento a tre direttrici: solidarietà – responsabilità – identità del noi. Nel documento di sintesi, che segna l’avvio dell’iniziativa, le tre direttrici sono espresse come appelli rivolti a precisi destinatari, riconosciuti come luoghi strategici per innervare le comunità di nuove vie di cambiamento: il mondo delle parrocchie e delle collaborazioni pastorali; il mondo delle famiglie; il mondo delle istituzioni; il mondo delle imprese e del lavoro e infine il mondo della formazione professionale e della ricerca di lavoro. L’intento è quello di muovere le coscienze, scaturire politiche e azioni concrete nella direzione di un cambiamento culturale che punti alla solidarietà e al bene comune come fine ultimo per tutti.
Sia i beneficiari che i volontari coinvolti nel progetto hanno messo in luce i seguenti elementi:
- Il valore della prossimità: una Chiesa in uscita, che si fa prossima, che si sporca le mani con la vita e i problemi concreti delle persone. Una prossimità della porta accanto, non del sensazionale.
- Il valore della tempestività: una risposta efficace e in tempi rapidi; per le persone in difficoltà è stata esperienza di ascolto e di riconoscimento della propria persona e storia.
- La generatività del dono: il dono ha aperto a dinamiche di dono: chi ha ricevuto è stato capace non solo di riconoscenza, ma è rimasto in contatto e ha avvicinato altre persone in difficoltà perché fossero aiutate.
- La via degli ultimi: la pandemia ci ha dimostrato come ciascuno può ritrovarsi in una condizione di vulnerabilità e scivolare fra gli ultimi. Venire a contatto con storie e situazioni molto vicine alla propria, ha interpellato i volontari degli sportelli e le famiglie-sentinella, sul proprio stile di vita e su scelte di giustizia.
- La forza rigenerante dell’essere – accolti – ascoltati – accompagnati – non essere lasciati soli.
Questo è un patrimonio prezioso, una pietra miliare di un territorio a cui fare riferimento per le scelte future.
Gli effetti economici dovuti alla pandemia nel corso di quest’anno si sono affievoliti. Abbiamo registrato progressivamente meno richieste connesse alle restrizioni dovute al covid. Per tal motivo, venendo meno i criteri di accesso al fondo e riconoscendo la necessità di accompagnamento di alcune situazioni che non hanno superato la difficoltà, l’orientamento del gruppo promotore e del Vescovo è stato quello di sospendere l’erogazione degli aiuti economici a favore di un affiancamento da parte della rete dei servizi sociali e caritativa alle situazioni di maggior fragilità intercettate. Si tratta ora di promuovere e rafforzare la vicinanza e la prossimità delle comunità di riferimento attorno a queste famiglie, a partire dai soggetti segnalanti, riconosciuti come dei ponti di connessione tra la famiglia e la comunità stessa: famiglie-sentinella, parroci, Caritas, servizi sociali, associazioni di categoria…
“Sta a noi” ora proseguire questo percorso nel territorio, valorizzando e rafforzando le reti e le relazioni generate. Da un lato va mantenuta viva la dimensione della solidarietà a partire da chi ne è stato parte, e dall’altro allargando l’impegno e l’interesse di altri attori nel territorio, allo scopo di promuovere l’identità del NOI nelle comunità. Il cammino sinodale che stiamo vivendo come diocesi è la strada maestra per continuare su questa direzione.
Per concludere, un particolare ringraziamento va a tutte quelle persone che a febbraio 2021 hanno risposto all’appello del Vescovo e si sono messe a disposizione, sia come volontari per l’accoglienza e l’ascolto negli sportelli, sia come famiglie-sentinella a farsi prossimi con delicatezza a tante persone in difficoltà. La loro non è stata solo una risposta sull’onda emotiva, ma con impegno e senso di responsabilità, un dono e un servizio svolto con fedeltà e costanza. Un’esperienza preziosa che ha arricchito tutti noi, seppur nella fatica di dover “decidere” cosa fare a favore delle famiglie incontrate. È stato importante affidarsi gli uni agli altri con fiducia e rispetto reciproco; mettere insieme non solo le competenze, ma anche i diversi punti di vista talvolta molto diversi; sentire il sostegno del gruppo, con lo stesso comune desiderio di usare responsabilmente le risorse della comunità per il bene delle famiglie. Questa risposta e impegno ci fa sentire ancora in una comunità attenta e vicina ai bisogni di chi ci sta accanto.
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