Iniziativa Sta a noi
L’iniziativa diocesana STA A NOI – PER UN PATTO DI COMUNITÀ, è stata promossa da ottobre 2020 in risposta all’emergenza economica scaturita dall’evento pandemico, allo scopo di venire incontro in modo tempestivo alle necessità di molte famiglie e imprese, che si sono trovate in difficoltà a causa delle restrizioni sanitarie. Accanto alla predisposizione degli sportelli per le famiglie e le imprese per l’accesso ai fondi dedicati (Fondo di Comunità e S.O.S. Imprese), a fine aprile 2021, il desiderio più profondo del Vescovo e del comitato etico (composto da alcuni uffici diocesani e da privati professionisti) promotori dell’iniziativa, è stato quello di avviare un processo di cambiamento all’interno delle comunità, con riferimento a tre direttrici: solidarietà – responsabilità – identità del noi.
Gli effetti economici dovuti alla pandemia nel corso del 2022 si sono affievoliti. Abbiamo registrato progressivamente meno richieste connesse alle restrizioni dovute al covid. Per tal motivo, venendo meno i criteri di accesso al fondo e riconoscendo la necessità di accompagnamento di alcune situazioni che non hanno superato la difficoltà, l’orientamento del gruppo promotore e del Vescovo è stato quello di sospendere l’erogazione degli aiuti economici a favore di un affiancamento da parte della rete dei servizi sociali e caritativa alle situazioni di maggior fragilità intercettate. Si tratta ora di promuovere e rafforzare la vicinanza e la prossimità delle comunità di riferimento attorno alle famiglie e imprenditori.
Va evidenziato che il bisogno maggiormente riscontrato nei percorsi di aiuto alle imprese, è stato quello di orientamento e accompagnamento del piccolo e medio imprenditore, o più spesso del lavoratore autonomo, nel ripensare la propria attività. Tale bisogno necessita prioritariamente di un ascolto approfondito e di un’appropriata consulenza tecnico-professionale, prima di ogni altra forma di intervento, e richiede a nostro avviso una rete di supporto dedicata e stabile nel tempo, non solo – o almeno non esclusivamente – di un aiuto occasionale “salvavita”.
Per concludere, un particolare ringraziamento va a tutte quelle persone che a febbraio 2021 hanno risposto all’appello del Vescovo e si sono messe a disposizione, sia come volontari per l’accoglienza e l’ascolto negli sportelli, sia come famiglie-sentinella a farsi prossimi con delicatezza a tante persone in difficoltà. La loro non è stata solo una risposta sull’onda emotiva, ma con impegno e senso di responsabilità, un dono e un servizio svolto con fedeltà e costanza. Un’esperienza preziosa che ha arricchito tutti noi, seppur nella fatica di dover “decidere” cosa fare a favore delle famiglie incontrate.
Altri dati su Sta a noi QUI.
Progetto Penelope
Lo sportello di ascolto del progetto Penelope e la rete delle relazioni ad esso collegato, è stato avviato nel 2012 (nel 2011 i lavori preparatori) ed è nato con lo scopo di far emergere dall’isolamento gli imprenditori in difficoltà per effetto della crisi e per contrastare in modo preventivo il fenomeno dei suicidi, che nel nord-est si era reso particolarmente evidente.
Il progetto nel corso degli anni ha offerto uno spazio neutro di riflessione e un accompagnamento tecnico-professionale e soprattutto umano, nonché un collegamento con le associazioni di categoria e i professionisti del territorio, per aiutare la persona a rivedere il proprio percorso e ad intravedere gli elementi per un rilancio positivo della propria situazione.
Il Progetto Penelope, nell’ottica dell’opera-segno, ha rappresentato negli anni un sostegno ad un centinaio di imprenditori e alle loro famiglie, ed ha stimolato e al contempo si è collegato ad altri strumenti di aiuto sorti nel territorio, come Life auxilium – Sportello di aiuto e consulenza della Confartigianato di Asolo-Montebelluna e il servizio inOltre: la salute degli imprenditori – Sportello per il sostegno psicologico promosso dalla Regione Veneto.
La peculiarità del progetto è stata quella di essere a costo zero e di aver attivato e costruito una rete preziosa tra enti, associazioni, professionisti presenti nel contesto economico e sociale, grazie anche alla preziosa opera di ascolto e accompagnamento da parte degli operatori fiduciari, volontari che hanno messo a disposizione la loro competenza ed esperienza.
La progettualità è stata avviata da alcuni anni e alla luce dei cambiamenti economico, normativi, sociali e culturali intervenuti nell’ultimo periodo, appare sempre più evidente la necessità di una revisione, pur preservando e valorizzando quanto costruito nel corso di questi anni, in termini di relazioni ed opportunità.
Pertanto nel 2016 era stato avviato un processo di rinnovamento con la preziosa collaborazione dei volontari e dei professionisti coinvolti, tenendo presente che l’intento di tali progetti è soprattutto quello di costruire reti e processi partecipativi, e di essere promotori di un nuovo modello di sviluppo e di società che abbia fondamento evangelico nella prossimità, nella solidarietà e nella gratuità.