IN PUNTA DI PIEDI NELLA SELVA PERUVIANA - CARITAS TARVISINA

IN PUNTA DI PIEDI NELLA SELVA PERUVIANA

percorsi di fraternità tra Chiese Sorelle

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Il Perù, una meraviglia incastonata nel continente latinoamericano. Un paese ricchissimo, con il più alto tasso di biodiversità al mondo, con enormi potenzialità derivanti dalla ricchezza del sottosuolo e dalle attrazioni turistiche legate alle civiltà precolombiane, ma nonostante questo, decenni di corruzione e di incapacità dei vari governi nell’affrontare le gravi diseguaglianze economiche e sociali esistenti hanno fortemente rallentato lo sviluppo del paese. L’economia è ancor oggi caratterizzata da un alto tasso di disoccupazione e dal progressivo impoverimento della popolazione, che si riversa verso le città maggiori (Lima, Arequipa, Trujillo) in cerca di migliori condizioni di vita. Attorno a questi centri sono così sorte enormi periferie degradate, abitate da migliaia di famiglie che vivono al limite della sussistenza e prive dei servizi fondamentali (acqua potabile, rete fognaria, strade). Ciò determina condizioni igieniche precarie e un’ampia diffusione di numerose malattie. Ancor oggi più di metà della popolazione vive sotto la soglia di povertà, con un divario sempre più netto tra una piccola élite benestante e le masse popolari indigene.

In questo contesto generale, ma con una situazione del tutto particolare, si inserisce la realtà del Purús, provincia amazzonica al confine con il Brasile nella regione di Ucayali. Questa provincia nel cuore della selva amazzonica, immersa nella bellezza naturale della foresta e ricca di risorse, vive nella realtà una condizione di grave sottosviluppo dovuto all’isolamento estremo a cui è condannata. Dal 2004 è stato istituito il Parco Nazionale Alto Purús che, di fatto, ha resto intoccabili circa due milioni e seicentomila ettari di foresta, pari ai 5/6 del territorio dell’intera provincia. Nato con le migliori intenzioni, di salvaguardia del patrimonio ambientale e di tutela delle popolazioni native, si è rivelato in realtà una vera e propria prigione. L’intera provincia è collegata al resto del Perù esclusivamente da sporadici e costosi voli aerei in entrata ed uscita da Puerto Esperanza (capoluogo della provincia) verso Pucallpa (capoluogo della regione a circa 600 km). Soluzione questa difficile da usufruire per le 40 comunità di indios sparse lungo il fiume. Questa situazione rende il costo della vita molto elevato dato che molti generi di prima necessità devono essere trasportati in aereo e di conseguenza la possibilità per buona parte della popolazione del Purús di accedere ad una alimentazione corretta e varia, è compromessa. Le problematiche collegate all’isolamento sono svariate: alto tasso di denutrizione, alta mortalità infantile, anemia cronica, mancanza di acqua potabile, mancanza di energia elettrica, impossibilità di accesso a cure mediche e ad un’istruzione di livello adeguato.

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Nel lottare per la tutela dei diritti della popolazione del Purús spicca la figura di padre Miguel Piovesan, un sacerdote argentino, di origine italiana, che da anni ha legato la sua vita e la sua missione al Sudamerica. Parroco della parrocchia Santa Rosa, da anni è in prima fila nella denuncia degli errori e degli interessi nascosti dietro l’atteggiamento intransigente di diverse organizzazioni ambientaliste che operano nella provincia. Una tutela dell’ambiente naturale, valore nobile e condivisibile, che dimentica la cura dell’uomo diviene un fondamentalismo pericoloso. Ad oggi, ogni tentativo di mediazione per arrivare alla realizzazione di una strada che permetta una più agevole connessione di questa zona di frontiera con il resto del Paese non ha trovato sbocchi. Dietro gli slogan sulla difesa del “polmone del mondo” si condanna un popolo alla tubercolosi e un territorio allo spopolamento.

Dopo la prima missione di quindici giorni nel marzo di quest’anno, che ha visto coinvolti due operatori Caritas in affiancamento al direttore per un primo monitoraggio, si è scelto di accompagnare con un operatore per due mesi la realtà locale nel discernimento, per valutare quali possano essere le priorità di azione in un piano di promozione della comunità in un rapporto di vicinanza tra Chiese sorelle. Priorità dell’azione Caritas, anche in una prospettiva di cooperazione internazionale, rimane l’aspetto pedagogico, educativo. Attraverso l’intessere relazioni fraterne si desidera testimoniare l’attenzione verso il povero nel mondo, promuovendo una visione della persona come parte di un tutto, favorendo scelte che aiutino a rompere gli steccati dell’individualismo, dell’autosufficienza per aprirsi ad una fraternità autenticamente universale.

In questi due mesi si è cercato di entrare in punta di piedi in questa particolare realtà per sostenere, senza imporli, processi di partecipazione e confronto sia con la realtà parrocchiale che con i soggetti istituzionali disponibili alla collaborazione. Non sono mancati anche i momenti di conoscenza e condivisione con alcune comunità native, da dove emerge la bellezza di un popolo abituato a confrontarsi con una natura esuberante. La vita scorre lungo il fiume, unica via di comunicazione, da dove si trae il sostentamento per sopravvivere. La raccolta di frutta, la caccia e la pesca restano le principali attività di sostentamento, ma piano piano sta crescendo anche la capacità di dedicarsi all’allevamento e ad altre attività agricole più sedentarie. Le richieste di aiuto sono molteplici e il lavoro che padre Miguel con il sostegno della comunità parrocchiale sta svolgendo è molto prezioso. Non solo aiuti concreti per garantire, ad esempio le cure mediche urgenti necessarie o per acquistare benzina per le barche ma anche un proficuo lavoro di advocacy per mantenere alta l’attenzione delle istituzioni dello Stato verso le necessità e le problematiche di queste popolazioni. Altre attività essenziali svolte dalla parrocchia sono la sensibilizzazione, l’informazione e la formazione della comunità locale su vari temi. Utilissimi strumenti in questo risultano “Radio Esperanza” e “Parabla Viva” emittente radiofonica e rivista (scaricabile dal sito http://www.parroquiapurus.org/revista-palabra-viva/) gestite dalla parrocchia che offrono un prezioso servizio di informazione e permettono di comunicare anche con le comunità più isolate.

Nella riflessione maturata in questo tempo si è arrivati a definire alcune priorità di intervento che potranno svilupparsi su tre livelli graduali, in base al coinvolgimento del territorio e dei soggetti promotori. Micro progettualità che possono dare un sostegno concreto alla realtà del Purús, nel campo della formazione, soprattutto intesa in campo agropastorale, e di interventi a supporto del delicato lavoro nelle comunità. Per maggiori dettagli vi ridiamo appuntamento prossimamente su queste pagine.

 

 

 


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