UBUNTU, io sono perché noi siamo - CARITAS TREVISO

UBUNTU, io sono perché noi siamo

Ubuntu è una parola della lingua Bantu che indica un modo di vivere diffuso nell’Africa sub-sahariana basato sulla compassione, il rispetto degli altri, il sostegno e aiuto reciproco, e che possiamo tradurre conio sono perché noi siamo, ponendo l’accento su quell’aspetto di interdipendenza e interconnessione tra persone, ma anche con l’ambiente che ci circonda e di cui siamo parte.

Partendo da questa parola e dal suo significato, un gruppo di operatori di Fondazione Caritas Treviso ha sviluppato un progetto per fare esperienza di questo concetto, attraverso un laboratorio di 3 ore per le classi seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado. Grazie al supporto e alla guida di una pedagogista e counselor, sono state ideate delle attività per guidare ragazzi e ragazze in un percorso formativo di tipo immersivo e partecipato, con l’obiettivo di migliorare le loro capacità relazionali, di cooperare e lavorare insieme e di promuovere un atteggiamento di cura e responsabilità verso le persone, le cose e la natura.

Negli ultimi anni, infatti, le fragilità e i comportamenti a rischio della fascia d’età compresa tra gli 11 e i 13 anni si sono accentuati, una fascia d’età segnata dalla transizione verso l’adolescenza che porta con sé rapidi cambiamenti e che spesso si configura come un momento di crisi emotiva, relazionale ed esistenziale. Diventa così essenziale promuovere nuove strategie educative che si fondano sull’interazione e il lavoro di gruppo, sulle attività creative e sull’approfondimento delle relazioni per offrire ai ragazzi e alle ragazze l’opportunità di sperimentare modalità di interazione ed espressione diverse, favorendo un ambiente educativo più dinamico e coinvolgente. Una necessità evidenziata anche dagli insegnanti che, da più di 10 anni, come Caritas diocesana, incontriamo nelle scuole secondarie di primo e secondo grado attraverso proposte formative offerte annualmente.

Da queste riflessioni è nata l’idea di un progetto che coinvolga i giovani di questa fascia d’età, concretizzata nella progettazione del laboratorio Ubuntu, progetto sostenuto dai fondi dell’8xmille della Chiesa Cattolica, grazie ai quali si riuscirà a portare gratuitamente il progetto nelle scuole della Diocesi di Treviso. Il filo conduttore del laboratorio è il racconto di due extraterrestri che affrontano il loro primo viaggio sulla terra per scoprire il pianeta, ne rimangono stupiti dalle meraviglie che vedono, ma allo stesso tempo sono confusi da alcuni atteggiamenti messi in atto dagli esseri umani. Gli extraterrestri hanno preso vita in un fumetto grazie alla mano dei grafici Alessandra Kerstulovich e Marco Dal Prà che hanno creato un corto-animato dal titolo “Ubuntu”.

Negli ultimi mesi sono partite le due prime sperimentazioni, in due gruppi parrocchiali, in cui i ragazzi hanno potuto mettersi in gioco in lavori di gruppo, partendo dalla condivisione di un oggetto della loro vita quotidiana che rappresenta la loro relazione con gli altri, con il mondo e con l’ambiente. Gli operatori hanno raccolto le prime impressioni sul lavoro preparato e sono pronti per partire per questa nuova avventura!

 

 


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