Le cifre della catastrofe al 12/12/2017
- La sera del 12 novembre 2017, una scossa di terremoto di magnitudo 7.3 ha colpito la provincia occidentale di Kermanshah e le regioni irachene al confine con l’Iran.
Le regioni di Sarpol-e Zahab, Qasr-e Shirin sono state le più fortemente colpite con gravi danni in 8 città e 1.920 villaggi. Alcuni di questi villaggi sono stati distrutti all’80-100%. - I morti sono stati 579, i feriti sono 7.817, oltre 70.000 gli sfollati.
- Almeno 15.000 case e 78 scuole sono state distrutte o gravemente danneggiate. Due ospedali a Kermanshah e Sarpol-e Zahab sono stati danneggiati e operano in modo limitato.
IRAN
All’indomani del terremoto, Caritas in Iran aveva espresso la sua solidarietà alle autorità iraniane e la disponibilità a recarsi nelle zone terremotate per portare gli aiuti della rete Caritas. Solo i primi di dicembre 2017 la Caritas ha attenuto l’autorizzazione dal governo a visitare le zone terremotate insieme ad una ong locale. Il 9 dicembre scorso un team di Caritas in Iran si è recato a Sarpol-e Zahab (135 km da Kermanshah) e in alcuni dei tanti villaggi distrutti nelle vicinanze.
La popolazione colpita è stata trasferita nelle tende fornite dalla Mezzaluna Rossa iraniana che ha anche distribuito coperte, vestiti, stufe, cibo. Aiuti di prima emergenza sono stati forniti anche dal governo iraniano e donati dalla generosità di tantissimi cittadini di tutto il Paese. Sono state allestite tendopoli per un totale di 76.000 tende. Si stanno allestendo con pannelli prefabbricati dei locali che verranno utilizzati come case o classi.
Lo staff di Caritas in Iran ha avuto l’opportunità di parlare con molte persone alloggiate nelle tende cercando di capire le loro condizioni e i loro bisogni. Nelle scuole che non sono state danneggiate si stanno facendo tre turni di lezioni per permettere agli studenti di continuare a studiare in attesa della ricostruzione delle nuove scuole.
Impegno di Caritas Italiana
Nell’immediato Caritas in Iran intende rispondere ai bisogni prioritari identificati, in particolare con la realizzazione di latrine e docce prefabbricate, la fornitura di schiume isolanti, coperte, farina e saj da distribuire soprattutto alla popolazione che si trova nei villaggi più lontani dove gli aiuti arrivano più lentamente. I costi umanitari stimati per la realizzazione di latrine e di docce sono rispettivamente di 670 euro e 750 euro circa.
Inoltre Caritas in Iran è in contatto con le autorità governative per verificare la possibilità ad operare nella fase di post emergenza con progetti di ricostruzione. In base alle disponibilità dei fondi, la Caritas potrà prendere in considerazione la ricostruzione di scuole e/o la costruzione di bagni permanenti poiché, secondo l’usanza locale, i bagni sono all’esterno delle abitazioni e dunque possono essere realizzati anche prima delle case stesse.