Emergenza Terra Santa: appelli per la pace e interventi - CARITAS TREVISO

Emergenza Terra Santa: appelli per la pace e interventi

Sostegno al lavoro, aiuti alla parrocchia di Gaza, promozione del dialogo, appelli per la pace

La “barbarie della guerra” in Medio Oriente non cessa e le cronache quotidiane da Gaza e dalla Cisgiordania parlano di stragi e violenze, le cui vittime sono soprattutto civili innocenti. A monte dei vari appelli lanciati in questi giorni da papa Leone, dalle Chiese di Terra Santa, da Caritas Internationalis e da Caritas Italiana, non si ferma l’azione umanitaria in tutta la regione (malgrado la necessità, per Caritas Gerusalemme, di evacuare, per ordine delle autorità, il punto medico e il magazzino di medicinali situato nell’area di Al-Bourka a Deir al-Balah, a Gaza).

Diamo voce, in particolare, all’appello al Governo di ARCI, Caritas Italiana, Federazione delle Chiese evangeliche (FCEI), Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), Medici Senza Frontiere e comunità di Sant’Egidio. I presidenti hanno mandato una lettera aperta, indirizzata ai ministri Tajani (Esteri) e Piantedosi (Interni), per sollecitare l’evacuazione da Gaza delle 14mila persone bisognose di cure e assistenza medica. “La situazione a Gaza è ormai catastrofica. La popolazione vive sotto attacco ed è stretta nella morsa della fame. Il sistema sanitario è devastato e non riesce a far fronte ai bisogni immensi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 14mila persone devono essere urgentemente evacuate dalla Striscia di Gaza per ricevere cure mediche salvavita”. Leggi la lettera completa QUI.

 

Programma di interventi

Nel luglio 2025 un nuovo programma di interventi è stato definito da Caritas Italiana, con tre importanti obiettivi:

  1. fornire un aiuto umanitario immediato ai più vulnerabili, a Gaza e in Cisgiordania;
  2. avviare un percorso di riabilitazione socioeconomica per i tanti che hanno perso il lavoro in Cisgiordania;
  3. continuare il fragile percorso di costruzione di un dialogo tra israeliani e palestinesi, per una pace duratura.

Questo programma di interventi, per un valore totale di oltre 260.000 euro, avrà un’attenzione particolare, ma non esclusiva, per la comunità cristiana della Terra Santa, che proprio nei giorni scorsi ha subito gravi attacchi. Queste piccole comunità continuano ad annunciare, pur nella distruzione, la “buona notizia” e sono chiamate a “cucire trame di pace”.

Il programma si struttura in tre progetti specifici:

  1. Empowerment socio-economico per famiglie e individui vulnerabili in Cisgiordania

Si tratta di tirocini di re-inserimento lavorativo per 30 disoccupati, per sei mesi. Assistenza con generi di prima necessità per almeno 140 famiglie, sostegno psico-sociale per bambini e genitori (help line e centro di ascolto), assistenza medica (copertura spese per prestazioni) e sociale per almeno 80 anziani.

  1. Sostegno ai bisogni urgenti della comunità parrocchiale di Gaza

Distribuzione di generi per l’igiene personale a Gaza, presso la parrocchia della Sacra Famiglia, per circa 500 persone. Leggi l’intervista al parroco di Gaza dopo l’attacco del 17 luglio: fonte SIR e fonte Vatican News.

  1. Impegno per il dialogo con i giovani nelle università

Prosecuzione del progetto di educazione alla pace e al dialogo israelo-palestinese, iniziato circa 30 anni fa dall’ong israeliana Friendship Village e portato avanti ora da School for Peace di Neve Shalom Wahat al-Salam. Si organizzeranno corsi semestrali, a partire da agosto 2025 fino a giugno 2026, in otto college e università israeliane, con formazione teorica e momenti esperienziali che favoriscano una conoscenza approfondita della storia e della cultura dei due popoli, i nodi politici e i punti per un possibile di dialogo.

Questi tre progetti sono interamente finanziati da Caritas Italiana, con il contributo di Caritas Ambrosiana e del CSI.

Dichiarazione congiunta: “Sulla guerra a Gaza e sulla responsabilità comune per la pace”

Significativa la dichiarazione dell’arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI card. Matteo Zuppi e del Presidente della Comunità ebraica di Bologna Daniele De Paz.

“Di fronte alla devastazione della guerra nella Striscia di Gaza diciamo con una sola voce: fermi tutti. Tacciano le armi, le operazioni militari in Gaza e il lancio di missili verso Israele. Siano liberati gli ostaggi e restituiti i corpi. Si sfamino gli affamati e siano garantite cure ai feriti. Si permettano corridoi umanitari. Si cessi l’occupazione di terre destinate ad altri. Si torni alla via del dialogo, unica alternativa alla distruzione. Si condanni la violenza”.

Advocacy

I progetti umanitari si accompagnano con le azioni di advocacy volte alla tutela dei diritti umani, del diritto internazionale e del diritto alla pace.

Visita a Gaza del patriarca Pizzaballa

Dopo la visita a Gaza assieme al patriarca Teofilo III, il patriarca Pizzaballa ha detto tra l’altro: “È importante sottolineare e ripetere che la nostra missione non è rivolta a un gruppo specifico, ma a tutti. I nostri ospedali, rifugi, scuole, parrocchie – San Porfirio, la Sacra Famiglia, l’ospedale arabo Al-Ahli, la Caritas – sono luoghi di incontro e condivisione per tutti: cristiani, musulmani, credenti, scettici, rifugiati, bambini”.

“Gli aiuti umanitari non sono solo necessari, sono una questione di vita o di morte. Rifiutarli non è un ritardo, ma una condanna. Ogni ora senza cibo, acqua, medicine e riparo provoca un danno profondo”.

“Sosteniamo quindi l’opera di tutti gli attori umanitari – locali e internazionali, cristiani e musulmani, religiosi e laici – che stanno rischiando tutto per portare la vita in questo mare di devastazione umana”.

“Quando questa guerra sarà finita, avremo un lungo viaggio davanti a noi per iniziare il processo di guarigione e riconciliazione tra il popolo palestinese e il popolo israeliano, dalle troppe ferite che questa guerra ha causato nella vita di troppi: una riconciliazione autentica, dolorosa e coraggiosa. Non dimenticare, ma perdonare. Non cancellare le ferite, ma trasformarle in saggezza. Solo un percorso di questo tipo può rendere possibile la pace, non solo politicamente, ma anche umanamente.

Come pastori della Chiesa in Terra Santa, rinnoviamo il nostro impegno per una pace giusta, per la dignità incondizionata e per un amore che trascende tutti i confini. Non trasformiamo la pace in uno slogan, mentre la guerra rimane il pane quotidiano dei poveri”.

Donazioni

La Fondazione Caritas Treviso ha indetto una raccolta fondi a sostegno degli interventi di Caritas Italiana in Terra Santa.  Per continuare a sostenere le attività in essere puoi fare la tua donazione attraverso bonifico bancario:

Iban: IT55 H 08399 12000 000000318111 (intestato a Fondazione Caritas Treviso ente filantropico)

Causale: Emergenza Terra Santa

E’ possibile fare le donazioni anche con la carta di credito: DONA ORA

Tutte le offerte consentono di usufruire delle detrazioni fiscali previste dalla legge.

 

Aggiornato il 21 Agosto 2025


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