Gaza: “Salvare quante più vite umane sia possibile” - CARITAS TREVISO

Gaza: “Salvare quante più vite umane sia possibile”

L’appello al Governo di ARCI, Caritas Italiana, FCEI, FNOMCeO, Medici Senza Frontiere e Sant’Egidio

 

“La situazione a Gaza è ormai catastrofica. La popolazione vive sotto attacco ed è stretta nella morsa della fame. Il sistema sanitario è devastato e non riesce a far fronte ai bisogni immensi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 14mila persone devono essere urgentemente evacuate dalla Striscia di Gaza per ricevere cure mediche salvavita”.

Comincia così la lettera aperta firmata dai presidenti di ARCI, Caritas Italiana, Federazione delle Chiese evangeliche (FCEI), Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), Medici Senza Frontiere e comunità di Sant’Egidio, indirizzata ai ministri Tajani (Esteri) e Piantedosi (Interni) per sollecitare l’evacuazione da Gaza delle 14mila persone bisognose di cure e assistenza medica.

Di seguito il testo della lettera aperta.

Gentili Ministri,

la situazione a Gaza è ormai catastrofica. La popolazione vive sotto attacco ed è stretta nella morsa della fame. Il sistema sanitario è devastato e non riesce a far fronte ai bisogni immensi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 14 mila persone devono essere urgentemente evacuate dalla Striscia di Gaza per ricevere cure mediche salvavita. Circa la metà di loro presenta lesioni traumatiche che non possono essere trattate in loco; le altre sono affette da patologie croniche complesse, come tumori e malattie cardiovascolari, che richiedono interventi specialistici immediati.

Un anno fa, il Meccanismo di Protezione Civile dell’UE ha attivato un programma di evacuazioni mediche verso l’Europa, a cui l’Italia ha dato un contributo importante. Grazie al lavoro congiunto di vari attori istituzionali e al supporto di dieci strutture ospedaliere altamente specializzate, il nostro paese ha accolto 150 pazienti, accompagnati da oltre 450 familiari. Nei prossimi giorni, una nuova operazione porterà in Italia ulteriori bambini bisognosi di cure, per un totale di 50 persone inclusi gli accompagnatori. L’Italia si conferma così il quarto Paese al mondo – e il primo fra quelli occidentali – per numero di pazienti accolti da Gaza.

Ma le evacuazioni sono ancora largamente insufficienti rispetto ai bisogni. Il collasso delle strutture sanitarie di Gaza e le drammatiche condizioni di migliaia di pazienti in pericolo di vita, senza accesso adeguato a cibo, acqua e farmaci, impongono un’azione immediata e su scala molto più ampia. Le terribili immagini e testimonianze che arrivano in questi giorni da Gaza hanno suscitato una profonda indignazione e una crescente mobilitazione popolare, che deve essere canalizzata in azioni concrete. In tante occasioni nel passato, l’Italia ha saputo costruire iniziative di solidarietà attraverso la collaborazione tra istituzioni nazionali, enti locali, associazioni del terzo settore e privati cittadini: l’accoglienza dei profughi dai Balcani negli anni ’90 del secolo scorso e, più recentemente, il supporto a chi è fuggito dall’Ucraina e l’esperienza dei corridoi umanitari da Libano, Etiopia, Afghanistan e Libia.

Con questo stesso spirito e senso di urgenza, ribadendo con forza il nostro appello perché il governo faccia tutto il possibile per arrivare quanto prima a un cessate il fuoco permanente e all’ingresso degli aiuti nella Striscia, vi scriviamo per mettere a disposizione le risorse e l’esperienza delle nostre organizzazioni per rafforzare il programma italiano di evacuazioni mediche da Gaza. Attraverso l’espansione della rete socio-sanitaria e la collaborazione pubblico-privato per creare nuovi posti in accoglienza potremo incrementare in modo sostanziale il numero di pazienti evacuati. Per fare – tutti insieme – la cosa più importante in questo momento così buio: salvare quante più vite umane sia possibile.

Nel corso di queste ultime settimane, abbiamo avviato alcune interlocuzioni con gli uffici preposti dei vostri Ministeri, per sondare l’interesse e la praticabilità di questa nostra iniziativa. Auspichiamo un vostro diretto interessamento affinché venga convocato, a inizio settembre, un tavolo di confronto in cui discutere in termini più concreti la proposta.

In attesa di un vostro cortese riscontro, vi ringraziamo per l’attenzione e cogliamo l’occasione per inviare i nostri più cordiali saluti.

  • Walter Massa – Presidente ARCI
  • Mons. Carlo Roberto Maria Radaelli – Presidente Caritas Italiana
  • Daniele Garrone – Presidente FCEI  
  • Filippo Anelli – Presidente FNOMCeO
  • Monica Minardi – Presidente Medici Senza Frontiere
  • Marco Impagliazzo – Presidente Sant’Egidio

 

Aggiornato il 19 Agosto 2025


Ultime notizie

CONTINUIAMO A PREGARE PER LA PACE!

«La pace non è un’utopia spirituale, è una via umile, fatta di gesti quotidiani, che intreccia pazienza e coraggio, ascolto e azione. E che chiede oggi, più che mai, la nostra presenza vigile e generativa»  (Papa Leone XIV, Discorso alla CEI, 17 giugno 2025) In comunione con Papa Leone XIV, condividiamo e rilanciamo l’invito del

Anno di Volontariato Sociale per giovani

L’Anno di Volontariato Sociale… una splendida opportunità per giovani dai 18 ai 29 anni che desiderano dedicarsi un anno di formazione personale e di servizio, un anno di crescita e condivisione, in cui stringere legami profondi e porsi nuovi interrogativi per il proprio futuro. Un anno per sperimentare il dono di sé e appassionarti alla

Emergenza Terra Santa: la situazione a Gaza

Appello a seguito dell’attacco del 17 luglio a Gaza   Le immagini arrivate da Gaza dopo l’attacco del 17 luglio, in cui è stata colpita la parrocchia della Sacra Famiglia, si aggiungono a quelle delle violenze, delle distruzioni degli ultimi mesi e anni, in Terra Santa come altrove. In comunione con papa Leone XIV, Caritas

Preghiera perchè cessi la strage in Palestina

Terra santa: dalle comunità cristiane di Treviso un Rosario per la pace meditando la Parola di Dio e le parole del Papa e di altre personalità religiose   Care comunità cristiane e cari sacerdoti, la gravità della situazione a Gaza (e in Cisgiordania) è sempre più evidente e tragica. Fin dall’inizio della guerra, non dichiarata,