Il primo Bilancio Sociale della Fondazione Caritas Treviso - CARITAS TREVISO

Il primo Bilancio Sociale della Fondazione Caritas Treviso

Presentato il primo Bilancio Sociale della Fondazione Caritas Treviso

Il Bilancio Sociale 2024 della Fondazione Caritas Treviso è stato presentato mercoledì 25 giugno, presso la sala conferenze della Casa della Carità, alla presenza del presidente della Fondazione Mons. Mauro Motterlini, del direttore della Caritas Tarvisina don Bruno Baratto, della vice direttrice Paola Pasqualini e della referente del Centro di Ascolto Cecilia Gastaldon, ripercorrendo quanto accaduto nel 2024, primo anno di operato della Fondazione Caritas Treviso.

Il primo Bilancio Sociale della Fondazione Caritas Treviso

Il Bilancio Sociale 2024 della Fondazione Caritas Treviso è il primo bilancio della Fondazione (scarica QUI), braccio operativo della Caritas diocesana, che continua l’esperienza dell’Associazione Emiliani Onlus, la quale ha ricoperto lo stesso ruolo operativo fino al 2023. Questo Bilancio Sociale, tuttavia, eredita una prassi messa in atto fin dal 2012 attraverso la pubblicazione del resoconto pastorale delle attività svolte dalla Caritas Tarvisina, intitolata “Mosaico di vita”. Rispetto a “Mosaico di vita”, il presente documento ha un’impostazione diversa: si tratta infatti di un atto formale richiesto agli enti del Terzo Settore, come lo è oggi la Fondazione. Ma lo spirito è lo stesso: dare conto in modo trasparente delle risorse ricevute – dalla Diocesi e dai tanti sostenitori – e di come queste sono state utilizzate per rispondere al mandato pastorale affidato alla Caritas diocesana “promuovere la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale”. Tale impegno comporta anche una promozione dell’impegno a favore dei più fragili nei confronti dell’intera società civile.

Nel corso del 2024, l’impegno si è articolato in cinque aree di attività: Centro di Ascolto e Casa della Carità, Giovani, Giustizia e Carcere, Accompagnamento e Animazione del territorio e Progetti di cooperazione e Emergenze.

Nella presentazione del Bilancio Sociale abbiamo scelto di raccontare alcune iniziative in particolare che mettono in rilievo un importante processo di partecipazione ripreso nell’ultimo anno, con il progressivo inserimento della nuova direzione e che coinvolge tutto l’agire di Caritas. La Fondazione si pone a servizio del territorio secondo principi di sussidiarietà, ovvero di promozione delle risorse presenti nelle varie comunità, nel quadro di tale processo partecipativo che si desidera diventi sempre più rilevante.

Affidiamo questo primo Bilancio Sociale alla comunità ecclesiale e civile, con l’augurio che sia uno strumento utile per conoscere e riconoscere ciò che ogni giorno, con generosità e impegno, si compie a favore dei più fragili. E perché, sempre di più, cresca in tutti la consapevolezza che prendersi cura di chi è in difficoltà è parte essenziale del prendersi cura del bene comune nel suo insieme.

 

Centro di Ascolto e Casa della Carità

Presso la Casa della Carità hanno sede i servizi di mensa serale, attiva ogni giorno dell’anno, per un totale di 21.382 cene nel 2024, il dormitorio, con 18 posti letto al maschile e 6 al femminile, dove ci sono stati 6.460 pernottamenti, la lavanderia, che ha permesso 526 lavaggi, il servizio docce, che ha erogato 4.890 docce e gli unici servizi igienici gratuiti presenti sul territorio della città di Treviso. Il Centro di Ascolto, a cui fanno capo tali servizi, ha offerto 1.903 occasioni di ascolto e accompagnamento per un totale di 513 persone seguite durante il corso del 2024. Rispetto ai bisogni rilevati, la richiesta è caratterizzata in maniera rilevante dal problema legato alle spese per i documenti (268), il problema sanitario esplicitato nell’acquisto di farmaci e nel pagamento di ticket (131) e il problema alloggiativo (640).

La logica della partecipazione si è concretizzata in questo ambito sia attraverso una rete attivata e coltivata negli anni con i vari attori sociali, istituzionali o meno, sia grazie all’impegno dei molti volontari che, in modo gratuito, offrono tempo e competenze nella Casa della Carità.

Inoltre, sono state realizzate una serie di iniziative che stanno rendendo più coinvolti e partecipi, anche nella progettualità, gli “ospiti della casa”, con attività mirate su dimensioni interrelazionali sensibili. Grazie ad un progetto specifico finanziato con fondi 8xmille, denominato “Emmaus”, sono stati organizzati 8 incontri laboratoriali di arte, di cui due condotti da due persone senza dimora accolte in Casa della Carità: hanno partecipato 13 persone in difficoltà e altri volontari e giovani. Sono state realizzate anche 2 visite culturali, una alla Biennale di Venezia e una a Bassano del Grappa, a cui hanno partecipato 18 persone in difficoltà assieme ad operatori e operatrici, volontari e giovani.

In questo senso, il processo partecipativo ha richiesto e continuerà a richiedere sia un investimento a livello di lavoro di operatori e operatrici, sia una prospettiva di lungo periodo perché diventi stile trasmissibile a chi giunge “nuovo” come ospite della Casa o come volontario.

 

Giovani

Da tempo Caritas realizza percorsi educativi rivolti agli istituti scolastici di primo e secondo grado del territorio, con moduli laboratoriali relativi a temi tra i quali l’educazione alla pace, alla corresponsabilità, all’integrazione delle differenze. Durante l’anno scolastico 2023/24 sono stati realizzati percorsi formativi in 15 istituti secondari di primo grado, coinvolgendo 94 classi in 188 incontri, e in 11 istituti secondari di secondo grado, coinvolgendo 75 classi in 150 incontri.

Una dimensione particolare di quest’area è lo sviluppo sempre più intenso di interventi di sostegno ai “doposcuola territoriali”, messi in atto da insegnanti in pensione, da altri volontari e da giovani universitari o studenti delle superiori. Nel 2024 sono state coinvolte 19 realtà nel territorio diocesano con 116 volontari che hanno svolto un servizio di aiuto compiti per 450 bambini, bambine e ragazzi dai 6 ai 16 anni.

Lo stile partecipativo in questo ambito si prospetta innanzitutto come attenzione ad un “lavoro” sempre più organico e integrato tra i vari soggetti che operano all’interno di questa iniziativa, coinvolgendo anche le stesse parrocchie sede degli interventi.

In collaborazione con l’Ufficio diocesano di Pastorale Giovanile, inoltre, la Casa della Carità diventa anche luogo di esperienza di incontro con volti e storie di marginalità, attraverso due iniziative. “Finire in bellezza” svoltosi in occasione della sera dell’ultimo dell’anno, ha coinvolto 80 giovani in una serata di servizio presso strutture che accolgono persone ex tossicodipendenti, senza dimora, migranti, anziane, con disabilità, che vivono situazioni di solitudine e bambini in comunità famiglia. “M’illumino di impegno” ha invece coinvolto 112 giovani tra i 14 e i 18 anni, che hanno vissuto tre giorni di formazione sul tema della solidarietà e servizio presso 29 strutture del territorio diocesano.

 

Giustizia e carcere

In un’ottica di promozione territoriale e di sussidiarietà, la Fondazione mette a disposizione un operatore per la partecipazione alla progettazione e allo svolgimento di molteplici iniziative di solidarietà per e con i detenuti sia della Casa Circondariale sia dell’Istituto Penale per Minori presenti a Treviso, in collaborazione con la Cappellania del Carcere e con varie associazioni di volontariato.

Nel 2024 sono stati sostenuti i detenuti dei due istituti penitenziari con una somma pari a euro 15.000 per l’acquisto di indumenti, piccoli aiuti economici (ad esempio per poter telefonare a familiari e avvocati) e per beni di prima necessità come i prodotti per l’igiene personale, e sono stati predisposti e distribuiti ai detenuti 818 pacchi indumenti. 10 detenuti della Casa Circondariale di Treviso sono stati coinvolti in attività ricreative o di studio assistito, realizzate in collaborazione con associazioni di volontariato del territorio.

Hanno svolto servizio in Casa della Carità 12 persone in permesso premio, in misura alternativa alla detenzione, in Lavori di Pubblica Utilità o in percorsi di volontariato.

L’operatore sostiene e accompagna inoltre il gruppo di 10 volontari che si occupano della gestione della realtà di accoglienza “Il Sicomoro”, presso la canonica di Varago di Maserada, che nel 2024 ha ospitato 4 detenuti in pena alternativa o appena usciti dal carcere in attesa di sistemazione.

Un progetto ad hoc sta impegnandosi a produrre con e per i soggetti partner un percorso di formazione sul tema della giustizia riparativa. Sono stati incontrati e sensibilizzati rispetto al tema della giustizia 9 gruppi di giovani, di scout, di scuole secondarie di secondo grado e di adulti nelle parrocchie della diocesi. Ma di questo verrà data restituzione nel bilancio del prossimo anno.

Anche in questo ambito, la logica di coinvolgimento si orienta alla co-progettazione e all’acquisizione di metodi di risoluzione dei problemi e dello sguardo della “giustizia riparativa” su tutte le questioni relative a tale ambito, realizzando con i partner percorsi di confronto, di progettazione e di valutazione comune.

 

Il volontariato e la solidarietà

La spina dorsale dei servizi offerti dalla Casa della Carità è rappresentata nel 2024 da 110 volontari che permettono di rendere la Casa un luogo ospitale ed il più possibile accogliente. Non sono mancate occasioni di formazione e di incontro, ma anche di momenti di convivialità.

Nell’ultimo anno circa 2000 privati, parrocchie, associazioni di volontariato, Istituti di Credito e aziende hanno contribuito concretamente, con donazioni e offerte per oltre 500 mila euro, a sostenere quanti vivono una situazione di difficoltà. Oltre alle moltissime erogazioni liberali, la Caritas ha ricevuto altri contributi e donazioni, in particolare dai contributi dell’8xmille delle tasse, destinati alla Chiesa italiana.

L’entità dei contributi raccolti dice di una credibilità dell’operare Caritas, legato sia alla concretezza degli interventi sia alla trasparenza nella rendicontazione dell’uso dei fondi.



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