Un anno Bello e Buono - CARITAS TREVISO

Un anno Bello e Buono

 

Dio nella sua infinita misericordia ci dona un nuovo anno. Sia un tempo di gioia e di grazia dove concretizzare il sogno del Padre. L’Eterno Amore ci doni il coraggio della fede, ci aiuti a sognare in grande. È il tempo del coraggio di scelte di giustizia, è il tempo della speranza di un mondo nuovo, è il tempo della riconciliazione in cui seminare pace, è il tempo in cui la profezia assume il volto della prossimità nella Carità. È il tempo in cui Dio continua a regalarci la Bellezza dell’umano, il grande sogno della Comunione e della Fraternità.

È necessario che teniamo fisso il nostro sguardo su Gesù, sul suo amore infinito. Lui si china sulla nostra umanità ferita, ci lava i piedi perché la sua misericordia possa donarci la forza necessaria per gustare la ricchezza della vita e la bellezza del dono. Gesù depone le sue vesti ed indossa un asciugatoio, un grembiule. I suoi gesti, carichi di compassione, aprono allo stupore e alla meraviglia. Il suo mettersi a servizio dell’umanità passa attraverso la scelta di assumere su di sé la condizione degli ultimi e attraverso la custodia della loro dignità e della loro storia. Quel grembiule cinto ai fianchi svela la delicatezza e l’attenzione con cui il Signore si accosta ad ogni uomo, soprattutto a chi è ferito ed emarginato dalla vita. Dice la sua verità. Gesù non fa rumore, non accompagna la sua scelta d’amore con gesti eclatanti. Sceglie la via dell’incarnazione, è attento alla carne dell’uomo e tutto questo lo vive con semplicità, ma anche con la consapevolezza che ogni vita è una terra sacra che va amata, onorata e custodita. Quell’asciugatoio è preludio al gesto della lavanda dei piedi che ci dice che Dio non risparmia mai sull’amore affinché nessuna vita vada sprecata. L’acqua della vita è versata, ma non è buttata via, perché è per la vita. Il grembiule è una veste che rimane; rimarrà sempre la sua veste più intima. Non si è tolto la veste di servo, perché questa rivela la sua gloria, che è quella del servizio.

Nell’«hit parade» delle preferenze, il ritratto meglio riuscito di Chiesa sembra essere quello che la rappresenta con il lezionario tra le mani, o con la casula addosso. Ma con quel cencio ai fianchi, con quel catino nella destra e con quella brocca nella sinistra, con quel piglio vagamente ancillare, viene fuori proprio un’immagine che declassa la Chiesa al rango di fantesca. Occorre riprendere la strada del servizio, che è la strada della condiscendenza, della condivisione, del coinvolgimento in presa diretta nella vita dei poveri. È una strada difficile, perché attraversata dalle tentazioni subdole della delega: stipendiare i «lavapiedi» perché ci evitino la scomodità di certi umili servizi. Però è l’unica strada che ci porta alle sorgenti della nostra regalità. E l’unica porta che ci introduce nella casa della credibilità perduta è la «porta del servizio». Solo se avremo servito, potremo parlare e saremo creduti. Solo allora potremo riprendere le vesti sontuose del nostro prestigio sacerdotale e nessuno avrà nulla da dire (don Tonino Bello).

Quel grembiule cinto ai fianchi allora è un chiaro invito ad assumere fino in fondo la custodia del fratello, ad avere a cuore la situazione, a farcene carico, condividendone le gioie ed i dolori. Dinanzi alla domanda di Caino “Sono forse io il custode di mio fratello?”, la risposta è una sola “si lo sei”. La fraternità infranta rende sporchi i nostri piedi ed insanguina il nostro cammino, siamo chiamati a custodirla come dono inestimabile.

Auguri per un 2018  dove insieme sappiamo essere mani, piedi, occhi, bocca, cuore per la Misericordia del Padre e i suoi Grandi Sogni di Bene per ogni uomo. AUGURI DI UN ANNO NUOVO BELLO E BUONO, don Davide (D.S.B.)


Ultime notizie

Un gesto di grande solidarietà per Muhammad

Muhammad Shayan, annegato nel Sile: quel che è accaduto dopo, una storia di tenace solidarietà   Questo è il racconto di un gesto grande di solidarietà, avveratosi grazie alla tenacia di chi si è impegnato personalmente perché al dolore immenso di una morte giovane non si aggiungesse la sofferenza di una sepoltura troppo lontano dalla

Posizione della nostra Caritas relativa alla situazione dei senza dimora a Treviso

Pubblichiamo la posizione di Caritas Tarvisina relativa alla situazione dei senza dimora a Treviso, come contributo ad una discussione che vorremmo pacata e realmente intenzionata a lavorare per diminuire il disagio delle persone e della cittadinanza.    La Caritas diocesana a servizio di chi è nel disagio: mantenere e promuovere relazioni costruttive tra istituzioni e

Emergenze internazionali: Afghanistan e Sudan

La rete Caritas vicina a due delle popolazioni tra le più dimenticate del mondo. Una violenta scossa di terremoto ha colpito, il 31 agosto, la parte orientale dell’Afghanistan, causando la morte di centinaia di persone e migliaia i feriti. Sempre lo stesso giorno, oltre mille persone sono rimaste uccise da una frana nel Darfur, martoriata

Genocidio in Sudan

Grazie ad una puntuale segnalazione del Forum di Limena, mettiamo a disposizione questo articolo pubblicato sul New York Times a fine agosto. E’ una presentazione precisa, documentata, di quanto va accadendo in Sudan, in cui imperversa dal 2023 l’ennesima guerra civile, e delle responsabilità locali e internazionali in campo. Un Paese in cui, fin dall’inizio dell’anno è