Corridoi Umanitari - CARITAS TREVISO

Corridoi Umanitari

Il 23 dicembre sono arrivati nei nostri centri accoglienza tre ragazzi Eritrei giunti in Italia con i corridoi umanitari resi possibili da una collaborazione tra Caritas Italiana ed il Ministero.

La notizia ci è giunta alcuni giorni prima, direttamente da Caritas italiana che con orgoglio e commozione ci annunciava l arrivo di 160 persone tolte dal prigionia in Libia e fatte arrivare sul territorio italiano in modo regolare, con un volo aereo e con un lasciapassare che permettesse loro di presentare la richiesta di asilo senza dover necessariamente rischiare la vita durante il viaggio in mare.

L’attesa è stata lunga e gli aggiornamenti continui per tutta la notte.

I referenti di Caritas Italiana ci mandavano foto e video dell’ atterraggio, dei primi soccorsi, dei primi sorrisi di alcuni bambini. I loro occhi brillavano di una luce difficile da descrivere, ricolmi di gioia e voglia di scoprire, finalmente liberi dall’orrore della Libia.

Nelle prime del giorno seguente questi uomini, donne e bambini cominciavano a raggiungere i loro centri di destinazione, finalmente al sicuro.

Gli operatori di Caritas Italiana ci ringraziavano per la collaborazione e dopo gli ultimi aggiornamenti, ormai a vigilia inoltrata, arriva un messaggio che ci ha commosso tutti. Una poesia, scritta via messaggio, di fretta e quando le luci del centro di primissima accoglienza allestito vicino la pista di atterraggio dell’aeroporto militare a Pomezia, Roma, si stavano spegnendo.

La poesia recitava così

 

NATALE 2017

Quest’anno il Natale, sarà per me speciale

Non certo trascendentale

Ma Sicuramente da ricordare

Per un avvenimento che ora si va anarrare:

Il Bambino non nascerà in una grotta

Bensì, ha cambiato ….rotta!

Anziché  in una notte stellata

Ha trovato, sì il freddo, ma una bellissima giornata

E la Stella che illuminava la sua dirizione

Era un radar che ne indicava la … direzione!

Erano profughi provenienti dalla Libia

Non certo in pellegrinaggio muniti di Bibbia!

Dal  C130 dell’Esercito italiano, son scesi

Spauriti, stanchi, affatto tesi

Singoli e famiglie intere, era questo drappello

I “moderni” san Giuseppe , Maria ed il Bambinello

Hanno trovato un aereoporto come accoglienza

dove il rigore, disciplina sono l’essenza

ma è bastato sentire il pianto di un bambino

e tutti, volontari, forze dell’ordine,  abbiam capito che il Natale è vicino

Grazie allo spirito di abnegazione

Abbiam tutti avuto il nostro regalo: la gratificazione

Un sorriso, una stretta di mano

E poi la partenza, per loro, in un posto non lontano.

Dove troveranno “rifugio”  disponibilità ed umanità

Dopo traversie varie, finalemente …. La libertà!

Non è una Una classica storia di Natale

Un film strappalacrime, ma vita, reale

E chi, come me, la “fortuna” l’ha avuta

Potrà dire di averla  ..vissuta!

GRAZIE, ecco perché questio Natale

Sarà, indimenticabile, ……………speciale!

 

Francesco Dragonetti, operatore di Caritas Italiana

 

Questo è davvero il senso della nostra accoglienza, dell’aprire il nostro cuore e le nostre case, del vivere per e con l’altro. Posso dire anche io che, si, questo Natale è stato davvero.. speciale.


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