Preghiera perchè cessi la strage in Palestina - CARITAS TREVISO

Preghiera perchè cessi la strage in Palestina

Terra santa: dalle comunità cristiane di Treviso un Rosario per la pace meditando la Parola di Dio e le parole del Papa e di altre personalità religiose

 

Care comunità cristiane e cari sacerdoti,

la gravità della situazione a Gaza (e in Cisgiordania) è sempre più evidente e tragica. Fin dall’inizio della guerra, non dichiarata, innescata dall’azione terroristica di Hamas, papa Francesco e il patriarca di Gerusalemme Pizzaballa, il patriarca emerito Sabbah e oggi papa Leone hanno levato la loro voce, insieme a tanti altri, per chiedere la fine delle ostilità e una tregua che potesse dare inizio ad un processo di pace. Innanzitutto per salvaguardare i civili e le persone più deboli, anziani, bambini, donne, malati…

Oggi avvertiamo sempre più urgente esprimere la voce di una Chiesa locale che, prima di tutto, si manifesta nella preghiera. Non come l’ultimo rifugio della nostra impotenza, quanto per metterci in dialogo con Dio, affidare alle sue mani tutte le vittime prigioniere di questa situazione
e pure la nostra incapacità, ma anche ascoltare lui che ci parla perfino in simili circostanze (presenti anche altrove nel mondo: Sudan, Congo, Ucraina…) e capire da lui come porre gesti e scelte che possano affermare il nostro “no” a simili stragi, a tanta rovina del nostro essere umani.
E’ scelta di fede: credere che Dio, in Gesù, sia presente come vittima tra le vittime di questa situazione disumana, e tornare ad ascoltare la sua voce di strazio e di chiamata a un impegno di solidarietà.

Prendendo spunto da una proposta di “suonare le campane per rompere il silenzio”, proponiamo di suonarle per “chiamarci alla preghiera”. In allegato vi è un piccolo sussidio per pregare con la preghiera più popolare, il rosario, attualizzata dentro la situazione che stiamo vivendo e arricchita da spunti presi da dichiarazioni di papa Leone, del patriarca Pizzaballa, del cardinale Zuppi, del rabbino di Bologna De Paz.

Una preghiera che possa essere fatta anche fuori dalle chiese, se si desidera, visibile sui  sagrati o altrove, preceduta dal suono delle campane, a partire da domenica prossima, 27 luglio, secondo orari e modalità che verranno considerate più opportune da ogni comunità e collaborazione pastorale. E con la possibilità di riproporla fin quando le stesse comunità lo riterranno opportuno.

Sperando che possa essere un segno che poniamo insieme come Chiesa diocesana, ci  affidiamo alla misericordia disarmata e disarmante del Padre.

Uffici di Pastorale sociale – giustizia e pace, Caritas, Centro Missionario, Migrantes, Pastorale della Salute, Liturgico

Treviso, 25 luglio 2025



Ultime notizie

Paola, 25 anni a servizio della Chiesa di Treviso

Paola Pasqualini, da ottobre 2024 vicedirettrice di Caritas Tarvisina, è stata consacrata cooperatrice pastorale il 16 settembre di 25 anni fa. Con tutti gli operatori Caritas la ricordiamo al Signore, grati del suo prezioso impegno tra noi come vicedirettrice e nella delicata mansione di responsabile del personale. Questi suoi compiti continuano idealmente quanto ha vissuto

Il racconto della Casa della Carità

Un bel servizio quello fatto da Qdpnews per parlare di noi, della nostra Casa della Carità e dei nostri volontari, con un’intervista fatta al direttore don Bruno Baratto e a uno dei nostri volontari, con le riprese dei diversi angoli della Casa e dei nostri uffici. – La Caritas Tarvisina rappresenta da anni un punto di

Gaza: appello alla chiarezza morale, alla responsabilità e a una risposta

Pur condannando Hamas, ottanta esponenti della corrente “modern orthodox“, guidati dal rabbino Yosef Blau, invocano una “risposta” al dramma della Striscia e criticano le “proposte inquietanti” del governo “È nostro dovere denunciare le azioni del governo quando contraddicono la Torah”. Testo dell’appello La crisi umanitaria che si sta consumando a Gaza è una delle più

Appello alle Istituzioni Italiane, ai cittadini e ai credenti in Italia

Questo appello, firmato da UCEI, UCOII, COREIS, Moschea di Roma e CEI, nasce dalla convinzione dell’improrogabile necessità di favorire qualsiasi iniziativa di incontro per arginare l’odio, salvaguardare la convivenza, purificare il linguaggio e tessere la pace. Responsabilità di singoli e di soggetti collettivi! È un appello che esprime il tanto che unisce, messo a dura