Ucraina: crisi 2014 - CARITAS TARVISINA

Ucraina: crisi 2014

 L’Ucraina, dopo i tragici avvenimenti di piazza Maidan costati la vita a più di duemila persone e che hanno spinto, da fine agosto 2014, centinaia di migliaia di persone a lasciare la propria abitazione, è al centro delle preghiere anche di Papa Francesco, che più volte nei suoi discorsi e messaggi ha ricordato il dramma di questa popolazione.
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La Caritas Ucraina è accanto alla popolazione che soffre sin dai primi giorni degli scontri (vedi le testimonianze e gli appelli lanciati), con l’aiuto e il sostegno di molte Caritas in Europa. In particolare sta fornendo aiuti a 40.000 persone in tutto il Paese, molte provenienti dalla Crimea, altre sfollate dell’Ucraina orientale e altre ancora ferite nei tragici eventi di Maidan.
Per ulteriori informazioni sugli interventi in atto guarda linfografica realizzata da Caritas Europa (in inglese).
Gli aiuti della rete Caritas
Il governo polacco, tramite Caritas Polonia, ha consegnato lo scorso dicembre a Caritas Ucraina 60 tonnellate di aiuti.  Pavel Ceska, portavoce Caritas Polonia, ha sottolineato che “la popolazione polacca si è mobilitata e, dall’inizio della crisi, Caritas Polonia ha ricevuto donazioni per 2 milioni di dollari”. Ha poi aggiunto: “Cento anni fa sono stati gli ucraini a mandare aiuti ai polacchi e oggi è il nostro turno”. Anche Caritas Austria, Germania e CRS (Caritas USA) hanno messo a disposizione di Caritas Ucraina aiuti materiali e il loro supporto per una migliore organizzazione e per far fronte all’emergenza in modo efficiente.   “La crisi è stata improvvisa e non eravamo pronti…Caritas si è dunque trovata ad aiutare molte famiglie in una situazione di emergenza. Tutti siamo impegnati in questo sforzo, ma non riusciamo a far fronte agli enormi bisogni. Aiutateci ad aiutare” . Questo l’appello di Andrij Waskowycz, Presidente di Caritas Ucraina.
La risposta di Caritas Italiana
Anche Caritas Italiana ha risposto, inviando 20.000 eruoed attivando la rete nazionale delle Caritas diocesane per promuovere una raccolta fondi. Ha dato poi un ulteriore contributo di 10.000 euro alla Caritas diocesana di Rostov (Russia) per aiuti ai profughi. Si tratta di piccoli contributi, mentre i bisogni crescono e i riflettori si spengono.

 

 


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