E’ passato un anno dalla più grande alluvione nei Balcani che abbia mai investito i paesi della Serbia e Bosnia-Erzegovina. Questo disastro ha provocato, lo scorso maggio, la morte di almeno settanta persone (più di venti in Bosnia ed Erzegovina, anche se il dato non è mai stato reso ufficiale; cinquantuno in Serbia) e causato danni per miliardi di euro.
Un dramma che ha messo in ginocchio migliaia di persone, ma che ha anche evidenziato la grande solidarietà che lega la gente di questi due Paesi al nostro. Dodici mesi dopo quella tragedia, le popolazioni stanno cominciando a ritornare alla loro vita.
Caritas Italiana, grazie ai fondi messi a disposizione dalla Conferenza Episcopale Italiana, dalla rete delle Caritas diocesane italiane e dai tanti offerenti, ha potuto finanziare e realizzare 9 progetti in 4 aree di intervento: la riabilitazione delle case, la ripresa delle attività sociali ed economiche, il risanamento igienico-sanitario e il sostegno al volontariato, per un valore totale di 563.200 Euro, a supporto di 750 famiglie.
Ora Caritas Italiana ha realizzato un dossier “L’acqua è passata, i primi ponti sono ricostruiti” per raccontare i percorsi avviati ed i risultati raggiunti. Non si è voluto utilizzare soltanto numeri e bilanci, ma soprattutto i volti e le voci delle persone a fianco delle quali Caritas ha camminato durante quest’anno. Il lavoro però non è terminato, per molte persone c’è ancora un bel po’ di strada in salita da fare. È allora estremamente importante restare ancora vicini a chi sta camminando: anche Caritas Tarvisina non farà mancare il proprio appoggio nei mesi a venire, assieme a chiunque volesse ancora condividere un po’ di strada con le persone colpite dalle alluvioni e dalle frane.
Più saremo, più strada potremo fare assieme. G r a z i e !