Una delle funzioni del Centro di Ascolto è “prendere in carico” la persona in difficoltà, mettendosi al suo fianco, conquistandone progressivamente la fiducia mediante l’ascolto attivo, la comprensione, il rispetto, le risposte oneste e sincere nel corso dei colloqui.
Prendersi in carico una persona è cercare, innanzitutto, di aiutarla a prendere coscienza del suo bisogno e delle sue possibilità reali di affrontarlo. In quest’ottica, come volontari del Centro di Ascolto Cittadino abbiamo cercato di offrire alcune risposte, spesso semplici, ai problemi che ci vengono presentati o che abbiamo rilevato.
Varie sono le povertà con le quali si entra in contatto; sempre, però, è necessario riflettere e cercare di mettersi nei panni di chi ci sta di fronte.
Una problematica che, nel corso degli anni, abbiamo evidenziato è stata la comprensione corretta del nostro sistema scolastico. Per noi italiani è facilmente comprensibile la differenza tra un liceo ed un istituto tecnico, ma chi proviene da altri paesi, non comprendendo perfettamente la nostra lingua, non ha la percezione della varietà di indirizzi scolastici e dei vari titoli che si possono conseguire. Diventa difficile per i genitori riconoscere le diverse peculiarità delle varie tipologie di scuola secondaria di secondo grado. Ecco quindi che, mettendo a disposizione semplicemente le competenze interne del Centro di Ascolto, abbiamo organizzato tra i mesi di dicembre e gennaio incontri di orientamento scolastico al fine di aiutare le famiglie a scegliere la scuola più adatta per il proprio figlio, tenendo in considerazione le caratteristiche dello studente e le possibilità familiari. A completamento di questo tipo di ausilio, nel corso dell’anno scolastico, supportiamo i genitori nell’accesso al registro elettronico dei propri figli: tale strumento, infatti, è ormai diventato indispensabile per comunicare sia con la scuola che con i professori.
Altro problema, purtroppo presentato in molti colloqui, è la mancanza o assoluta precarietà occupazionale, con conseguente ricerca di un lavoro. A tale richiesta ricorrente non possiamo proporre soluzioni concrete, anche perché il Centro di Ascolto non è un ufficio di collocamento. Mettersi sul mercato del lavoro, però, significa anche possedere delle competenze da offrire e spesso le persone che noi incontriamo sembrano non avere la consapevolezza di quali possano essere le domande del territorio o del datore di lavoro.
Ecco che abbiamo, ancora una volta, messo a disposizione le nostre competenze e i nostri talenti organizzando un “Laboratorio di economia domestica” rivolto a donne e uomini che volevano apprendere una metodologia di lavoro nel campo delle pulizie e gestione della casa. Il Laboratorio, svoltosi nel mese di Novembre 2017 con cadenza settimana per quattro settimane, è stato impostato con una metodologia sperimentale in modo da offrire una conoscenza diretta ed immediata dei lavori casalinghi. La soddisfazione delle partecipanti ci ha incoraggiato a riproporre il Laboratorio nel prossimo mese di Marzo.
Questi sono dei semplici modi con cui intendiamo il nostro essere volontari del centro d’ascolto Caritas cioè mettersi in ascolto di bisogni che non hanno immediata espressione e rispetto ai quali siamo chiamati a farci interpreti, cercando soluzioni, quando è possibile sul territorio al fine di promuovere processi di risposta istituzionale, altre volte mettendoci in gioco direttamente con lo scopo di avviare esperienze che possono innescare processi di cambiamenti.
Le nostre sono comunque semplici iniziative, proposte, grazie ai talenti che vengono messi a disposizione dal gruppo e dalla comunità per chi si trova in difficoltà e che esprimono prioritariamente il desiderio di trasmettere attenzione e vicinanza alla persona incontrata.
Una volontaria