Tratto dal sito www.internazionale.it – articolo di Andrea Segre
C’è un potere molto delicato della comunicazione, quello performativo. Ciò che viene detto non solo racconta, ma anche costruisce. Determina non solo opinioni, ma anche posizioni, scelte e azioni.
La società di oggi è costantemente sollecitata e spesso minacciata dal potere performativo della comunicazione, usato non per spiegare fatti, ma per crearli. A volte consapevolmente, a volte meno.
Quanto è successo nelle ultime quarantott’ore ore è un esempio lampante di tutto ciò.
È molto probabile che una grande maggioranza degli italiani pensi oggi che i barconi dei migranti siano strumenti di guerra del gruppo Stato islamico. Una buona parte pensa che il gruppo usa i barconi per avanzare verso Roma, un’altra meno sprovveduta è convinta che si finanzi grazie ai barconi.