“Cibo per l’anima”: proposta per tutti
Nel mese di novembre acquista un libro da donare alle persone indigenti seguite dalla Caritas diocesana di Treviso. Verrà creata una piccola biblioteca in Casa della Carità, dove ospitiamo uomini e donne di diverse nazionalità e culture 365 giorni all’anno.
Ma una persona che è nella marginalità ha davvero bisogno di un libro? L’idea della iniziativa “Cibo per l’anima” nasce da una nostra percezione, osservando gli oggetti che ha in camera chi è accolto nella nostra Casa, non solo vestiti o scarpe, ma anche libri. L’uomo e la donna sono esseri corporei e spirituali e dunque non hanno solo bisogno di cibo, ma anche di lavoro, di affetti, di cultura. I bisogni dell’individuo, anche quando si trova in condizioni di svantaggio sociale, di indigenza, di emarginazione, coinvolgono tutta la persona, ecco perché occorre nutrire non soltanto il corpo, ma anche la mente e lo spirito. I poveri, prima di essere persone in difficoltà, sono esseri umani nella loro interezza. In questo modo li aiutiamo a farli sentire persone tra le altre persone.
Scegli uno dei titoli pensati per loro e scrivi una dedica. Ti verrà consegnato, in omaggio, il segnalibro dell’iniziativa. Librerie aderenti:
LIBRERIA LOVAT (e Moving records&comics)
Villorba – Via Newton, 13 – Tel. 0422.92697
LIBRERIA PAOLINE
Treviso – P.za del Duomo, 1 – Tel. 0422 543814
Altre informazioni sull’iniziativa: Virginia Lopez, Ufficio Comunicazione, tel. 388 77 22 777 – 0422 546585.
Dal messaggio di Papa Francesco per la V Giornata mondiale dei poveri
Facciamo nostre le parole accorate di Don Primo Mazzolari: «Vorrei pregarvi di non chiedermi se
ci sono dei poveri, chi sono e quanti sono, perché temo che simili domande rappresentino una distrazione o il pretesto per scantonare da una precisa indicazione della coscienza e del cuore. […] Io non li ho mai contati i poveri, perché non si possono contare: i poveri si abbracciano, non si contano»(“Adesso” n. 7 – 15 aprile 1949). I poveri sono in mezzo noi. Come sarebbe evangelico se potessimo dire con tutta verità: anche noi siamo poveri, perché solo così riusciremmo a riconoscerli realmente e farli diventare parte della nostra vita e strumento di salvezza.
Dal Messaggio di Papa Francesco per domenica 14 novembre 2021:
I poveri di ogni condizione e ogni latitudine ci evangelizzano, perché permettono di riscoprire in modo sempre nuovo i tratti più genuini del volto del Padre. «Essi hanno molto da insegnarci. Oltre a partecipare del sensus fidei, con le proprie sofferenze conoscono il Cristo sofferente. È necessario che tutti ci lasciamo evangelizzare da loro. La nuova evangelizzazione è un invito a riconoscere la forza salvifica delle loro esistenze e a porle al centro del cammino della Chiesa. Siamo chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso di loro. Il nostro impegno non consiste esclusivamente in azioni o in programmi di promozione e assistenza; quello che lo Spirito mette in moto non è un eccesso di attivismo, ma prima di tutto un’attenzione rivolta all’altro considerandolo come un’unica cosa con sé stesso. Questa attenzione d’amore è l’inizio di una vera preoccupazione per la sua persona e a partire da essa desidero cercare effettivamente il suo bene» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 198-199).
Gesù non solo sta dalla parte dei poveri, ma condivide con loro la stessa sorte. Questo è un forte insegnamento anche per i suoi discepoli di ogni tempo.
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