Il Dossier con Dati e Testimonianze (DDT) che Caritas Italiana pubblica on line, dal titolo “La speranza del ritorno. Dieci anni di guerra, fra violenze, distruzione e vite sospese” (.pdf), ripercorre questi anni e le fasi principali di una guerra sanguinosissima e ancora in corso: una rivoluzione di popolo trasformatasi in un conflitto a ingerenze internazionali, inasprito dalle violenze del califfato islamico, tutt’altro che sconfitto. Una guerra qui raccontata dalla prospettiva degli sfollati, interni o esterni al Paese, attraverso dati, analisi e studi specifici, testimonianze e ipotesi di futuro.
Dal 2011 ad oggi Caritas Italiana ha avviato 85 progetti con un investimento complessivo di oltre 8,3 milioni di euro, provenienti da donazioni e dall’8xmille alla Chiesa Cattolica. Tali fondi sono stati destinati ad aiuti di urgenza, alloggio, istruzione, costruzione di percorsi di pace e riconciliazione, interventi sanitari, sostegno psicologico, riabilitazione socio-economica, protezione per i più vulnerabili (bambini, anziani e donne), accompagnamento e formazione delle organizzazioni locali. Nel 2021 proseguono gli interventi a carattere umanitario e non solo, in tutti i Paesi coinvolti, tenendo conto anche della pandemia di Covid-19. In particolare in Siria l’impegno si concentra nelle città di Aleppo, Homs, Hassakeh. I programmi hanno un approccio olistico rispondendo a diverse tipologie di bisogni: cibo e altri beni di prima necessità, alloggio, assistenza medica e psicologica, sostegno all’educazione scolastica.
L’impegno di Caritas Italiana si inserisce in un quadro più ampio di iniziative che la rete Caritas promuove nei Paesi toccati dalla crisi. Un impegno che nel complesso, in dieci anni di guerra, si è concretizzato in progetti per oltre 170 milioni di euro. In particolare in Siria, nel 2020 Caritas Siria ha attuato 20 progetti per oltre 9 milioni di euro, molti dei quali proseguono nel 2021 portando aiuto a più di 100 mila persone a Damasco-Ghouta, Aleppo, Hassakeh, Homs, Latakia, Littoral‐Tartus.