Martedì 21 ottobre alle 11:00, presso la Casa Generalizia dei Religiosi Camilliani a Roma, si svolge la tavola rotonda “Fratelli d’ebola. In ascolto delle comunità più colpite”, promossa da varie associazioni e ONG attive nei paesi africani colpiti dall’epidemia di Ebola.
I promotori di questa iniziativa, nata “per dare spazio alle voci di chi vive e opera a fianco delle comunità locali e per lanciare un appello univoco al fine di aumentare l’attenzione e la consapevolezza su questa emergenza”, sono: Caritas Italiana, Associazione Volontari DOKITA onlus, Camilliani, Fatebenefratelli – Ordine Ospedaliero S.Giovanni di Dio, CUAMM – Medici con l’Africa , Focsiv – Volontari nel mondo, Fondazione AVSI – ONG ONLUS, Giuseppini del Murialdo, Missionari Saveriani, Salesiani di don Bosco e VIS- Volontariato Internazionale per lo Sviluppo.
«La Chiesa – ricordano le 11 organizzazioni – è impegnata, sin dall’inizio della crisi, nella risposta a questa emergenza che non è solo sanitaria, ma umanitaria e che coinvolge Guinea, Liberia e Sierra Leone, tre dei paesi più poveri al mondo». «Le conseguenze legate all’epidemia sono infatti molteplici e non si fermano alle ormai migliaia di morti: sanità, sicurezza alimentare, economia, relazioni sociali, discriminazioni, migliaia di bambini rimasti orfani sono alcuni dei problemi più gravi che vengono quotidianamente affrontati nelle grandi città come nei villaggi più piccoli e remoti colpiti dal virus», proseguono ancora.
E’ proprio nelle comunità, dove la Chiesa è presente in modo capillare, che si svolge il lavoro diinformazione e sensibilizzazione, unito alle distribuzioni di kit igienico‐sanitari, per rendere tutticonsapevoli dei rischi e delle modalità di prevenzione. Particolarmente importante in questo quadro sono imessaggi trasmessi dagli animatori locali, che condividono con le popolazioni lingua, cultura, abitudini, edai leader religiosi la cui autorevolezza ne facilita la comprensione e l’attuazione.
I vari organismi di origine ecclesiale ricordano di essere «impegnati anche nell’assistenza alimentare alle famiglie colpite e ai bambini orfani, nel sostegno psicologico post-trauma così come nell’identificazione dei casi sospetti e nella loro cura attraverso ospedali e centri specializzati il cui personale ha pagato un prezzo molto elevato in vite umane» e per questo «rafforzano il loro impegno e richiamano l’attenzione su questa crisi», ricordando anche come oltre che per Ebola in Africa oggi si muore ancora «per malaria, di parto di fame e di ingiustizia».
Per sostenere gli interventi in corso, si possono inviare offerte a:
Caritas Tarvisina
Via Venier, 50 – 31100 Treviso
Telefono: 0422-546585
specificando nella causale: “Africa/Epidemia ebola”
versamento in banca
Credito Trevigiano
Iban: IT57H0891712000029003332341
Intestato a Carità Diocesana di Treviso – ONLUS
versamento in posta
c/c n. 61962726
Intestato a Carità Diocesana di Treviso – ONLUS
Effettuando il versamento tramite c/c bancario o tramite bollettino postale alla Carità Diocesana di Treviso Onlus, l’importo sarà deducibile, per effetto dell’art. 1 D.L. 35 del 2005, dalla dichiarazione dei redditi