GUINEA CONAKRY: CARITAS RICHIAMA L’ATTENZIONE SULLE GRAVI VIOLENZE NELLA REGIONE FORESTALE - CARITAS TARVISINA

GUINEA CONAKRY: CARITAS RICHIAMA L’ATTENZIONE SULLE GRAVI VIOLENZE NELLA REGIONE FORESTALE

Sono sempre più preoccupanti le notizie che giungono dalla Guinea, 54 i morti identificati e più di cento feriti è il bilancio ancora provvisorio delle violenze che si stanno verificando dall’inizio della settimana nella regione forestale della Guinea, in particolare nelle prefetture di N’Zérékoré e Beyla, a circa 1000 km dalla capitale Conakry.

Il bilancio di morti e feriti è destinato a salire, secondo fonti non ufficiali sarebbero già 77 le vittime, molti sono i corpi non ancora identificati (anche per le brutali modalità delle uccisioni), le vittime ancora non scoperte o trattenute nelle famiglie e nei villaggi. Ingenti anche i danni materiali, case e proprietà bruciate, nonché luoghi di culto, chiese protestanti ed evangeliche, moschee, chiese cattoliche, presbiteri. Molte le persone sfollate, tra cui anche il Vescovo S.E. Mgr Raphael Guilavogui e il clero della diocesi, rifugiatesi nei campi militari di N’Zérékoré e Beyla: fonti locali riferiscono di circa 2300 persone nel campo militare di N’Zérékoré e 1360 in quello di Beyla, tra cui molti minori e donne, in stato di bisogno immediato.

Nei villaggi vicini alle città, inoltre, molte sono le persone sfollate ma difficili da quantificare in quanto accolte all’interno di famiglie al momento con difficoltà di approvvigionamento in cibo e beni primari.

Un presunto tentativo di furto avvenuto in una stazione di benzina nel villaggio di Koulè, a circa 40 km dal capoluogo regionale N’Zérékoré, sarebbe stato l’episodio scatenante delle violenze tra le comunità koniakè, musulmana e legata all’etnia del mandingo, e guerzé, autoctona, prevalentemente cristiana. Le rivalità tra i due gruppi, legate a motivi economici e di convivenza quotidiana sono in realtà un problema radicato nel Paese e in particolare nella regione forestale (l’ondata di violenze più grave risale al 1991), e si inaspriscono in periodi particolarmente delicati e tesi, quale è quello attuale, in attesa delle elezioni legislative previste e per i prossimi mesi e rinviate continuamente ormai da quasi due anni. Le gravi violenze verificatesi a N’Zérékoré fanno seguito ad altri episodi avvenuti nelle settimane precedenti in altre zone del Paese, in particolare Seguiri, Saworo, Zogota, in occasione di manifestazioni politiche.

 


Ultime notizie

Don Bruno Baratto nominato direttore

Coordinatore “ad interim” dallo scorso dicembre, dopo la morte improvvisa di don Davide Schiavon, Baratto guida l’organismo pastorale che ha il compito di” aiutare tutta la diocesi a vivere il comandamento dell’amore, con particolare attenzione ai più poveri”, come ha detto mons. Tomasi presentando la nomina agli operatori della Caritas Don Bruno Baratto è il

Levada: nel ricordo di don Davide

Levada: centro d’ascolto Caritas intitolato a don Davide Schiavon, che qui fu parroco e avviò la struttura. Proposti anche due progetti, in Togo e Mali, e una rinnovata attenzione all’emergenza abitativa In occasione dell’inizio dei festeggiamenti della parrocchia di Levada per la solennità dei santi Pietro e Paolo, il locale centro Caritas è stato intitolato

LAVORA CON NOI: operatore Servizi e Centro di ascolto

POSIZIONE APERTA: OPERATORE/TRICE SERVIZI E CENTRO DI ASCOLTO   1. Posizione e ruolo Operatore impegnato nei servizi di assistenza, accoglienza e accompagnamento di Fondazione Caritas Treviso. L’operatore farà riferimento direttamente a: Direttore di Fondazione Caritas Tavolo Promozione umana e coordinamento servizi   2. Scopo Il lavoro dell’operatore mira a: Garantire i servizi e l’accompagnamento alle

Report statistico nazionale “La povertà in Italia”

Presentato il Rapporto “La povertà in Italia” Cresce il numero delle persone accompagnate e aiutate dalle Caritas diocesane. Il Report statistico nazionale 2024 di Caritas Italiana “La povertà in Italia” valorizza i dati di 3.124 Centri di ascolto e servizi delle Caritas diocesane, dislocati in 206 diocesi in tutte le regioni italiane. Si tratta solo