Dodici sono stati i giovani che hanno accettato la sfida lanciata dalla Pastorale Giovanile e da Caritas Tarvisina per quest’estate: Benedizione&Bellezza (B&B), tre giorni nella Casa della Carità assieme ai fratelli più poveri.
Nel mese di luglio, in tre turni, i ragazzi accompagnati da operatori e volontari, si sono immersi in questa realtà di accoglienza che offre non solo i servizi di prima necessità a chi ne ha bisogno (un pasto, un letto, una doccia calda) ma soprattutto una casa, un porto sicuro, che racchiude persone con storie e bisogni diversi.
L’esperienza iniziava nel primo pomeriggio del lunedì e si concludeva mercoledì con il pranzo. Tutti i partecipanti hanno vissuto questo tempo breve in modo particolarmente intenso e ricco di stimoli di riflessione: momenti di servizio, di preghiera, di condivisione… ma anche serate diverse per gli ospiti, guardando insieme le partite degli europei di calcio, la cena festiva per la festa musulmana del sacrificio (Id al-adha) con cuscus di agnello e musica per tutti, tornei di calcetto e giochi in scatola… Tanti momenti per condividere gli spazi con gli ospiti, ascoltarli e sentire in prima persona le loro fatiche.
“Sicuramente sono stati dei giorni piuttosto impegnativi ma ne è valsa la pena! In primo luogo abbiamo potuto vedere nel vivo quella che è la vita dei nostri ospiti, abbiamo conosciuto nuove storie, nuovi vissuti di quelli che sono alla fine giovani come noi con la sfortuna di essere nati in una realtà più svantaggiata rispetto alla nostra. Tutti noi abbiamo unito la nostra esperienza nella parola GRATITUDINE per quello che ci è stato donato. Poi abbiamo riso, scherzato, ci siamo conosciuti meglio perché infondo siamo giovani ed ogni occasione è buona per fare amicizia!”. Così Matilde ricorda questa esperienza.
L’ingrediente fondamentale è stato la disponibilità a mettersi in gioco dei giovani. Tutti e tre i gruppi hanno scritto una lettera, alla fine dell’esperienza, nella quale hanno descritto, in poche parole, questi giorni passati insieme. “La nostra esperienza ci ha portati un po’ alla volta a svuotarci della superficialità per fare spazio alla BELLEZZA di cui eravamo circondati. È stato facendo questa pulizia che siamo riusciti a renderci conto del valore della gratuità, della fatica, della cooperazione e dell’accoglienza. Tutte cose che ci hanno donato CRESCITA e ci hanno insegnato a guardare le cose da un altro punto di vista”.
Giorni che hanno toccato il cuore a questi giovani, che hanno fatto posto alla Bellezza e alla Luce: “E’ un’esperienza che potremmo descrivere come una propria opportunità, perché, per quanto semplice, ci ha permesso di venire a contatto con la realtà di cui spesso si sente solo parlare, con una forza che è possibile solo attraverso l’incontro in prima persona e la condivisione con l’altro”.
Nello stesso tempo, sono stati giorni che hanno illuminato, seppur con la luce di una piccola fiammella che non abbaglia, anche questa estate ancora in balia del Covid, gettando un raggio di speranza sul domani, ma anche indicandoci il sentiero della fraternità come via maestra da cui ripartire.
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