La storia di Mariam, 25 anni, fuggita dal Mali e accolta a Treviso. Si è laureata in Economia e grazie alla Caritas e alle famiglie che l’hanno ospitata, ha studiato e realizzato il suo progetto. Ora guarda al futuro con fiducia.
Mariam non è il suo vero nome, ma quello che sceglie per raccontare la propria storia. Perché lei, giovane ragazza maliana, neolaureata in Economia e commercio all’università Ca’ Foscari di Venezia, è arrivata in Italia a 20 anni come rifugiata, chiedendo asilo politico, e ha trovato accoglienza a Treviso. La sua è la protezione internazionale che uno Stato democratico offre alle persone straniere la cui vita non è al sicuro nel proprio Paese di origine. Il diritto d’asilo è riconosciuto dalla nostra Costituzione e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
“Cinque anni fa sono scappata dal mio Paese con alcuni amici. Non sapevo come sarebbe andata, ma oggi, se mi guardo indietro, vedo che sono stati anni intensi, ricchi di impegno, di sostegno, di incontri, di esperienze – racconta -. Qui a Treviso sono stata accolta benissimo dalla Caritas, che avevo conosciuto in Mali attraverso i suoi operatori”. In Mali, infatti, Caritas Tarvisina è presente con un progetto la cui ideazione è iniziata dieci anni fa e che si è concretizzato nel 2020 con l’inaugurazione della scuola di formazione agraria pastorale, con annessa un’azienda agricola sperimentale, nel villaggio di Toluolo, per fornire ai giovani della regione la possibilità di studiare senza doversi trasferire nelle grandi città. La scuola è gestita da Ahmadou Tounkara, operatore maliano che per oltre trent’anni ha vissuto in Italia e lavorato per la nostra Caritas diocesana.
Appena arrivata, Mariam è stata accolta in una famiglia, dove ha potuto vivere una dimensione fatta di relazioni calde, rassicuranti, lei che veniva da una famiglia numerosa. Poi, durante l’università, ha vissuto negli alloggi per studenti a Venezia, grazie ai suoi buoni risultati e alla borsa di studio. “All’inizio non era facile frequentare le lezioni – racconta Mariam -, c’era la difficoltà della lingua, ma la mia passione per le materie e l’aiuto di compagni e professori mi sono stati utili per proseguire nel migliore dei modi. Non volevo mollare, era troppo importante. Nel mio Paese avevo studiato fino al liceo, con indirizzo in Scienze economiche. Desideravo tanto continuare a studiare, e qui in Italia si è realizzato il mio sogno. Mi ritengo una persona fortunata, ho incontrato bellissime persone che mi hanno accolta e mi hanno aiutato”.
Una storia “felice”, che è stato possibile realizzare grazie a “molti ingredienti, tutti al loro posto”, dice, ridendo, Mariam. “Ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutata a costruire questo puzzle: la Caritas di Treviso, i compagni di corso che sono diventati amici, e soprattutto le mie famiglie trevigiane, che hanno un po’ riempito il vuoto della mia famiglia, mi hanno fatta sentire figlia, pur lasciandomi i miei spazi. Qui mi sono sentita a casa. E ai miei coetanei dico che, se hanno un sogno, devono tenerlo stretto e lavorare per realizzarlo. Il rischio c’è, ma vale la pena. Io sono la maggiore di undici fratelli e sorelle, spero di essere un modello per loro”.
Un sogno che prevede un ritorno, un giorno, quando le condizioni dovessero cambiare e non ci fosse più pericolo? “Io desideravo studiare e crearmi un futuro, per me e per la mia famiglia. Fino ad un certo punto pensavo di crearmelo in Mali questo futuro, ma non è stato possibile. Oggi guardo alle opportunità che posso avere e dove la vita mi porta, dove mi offre la felicità”.
Chissà, forse il segreto della riuscita di certi progetti, sociali o personali, sta nell’apertura e nella libertà che solo la formazione, la cultura e l’esperienza possono dare, come è stato per Ahmadou, che dopo 30 anni a servizio della nostra Caritas è tornato in Mali per mettere a frutto conoscenze e spirito di servizio, anche a favore di tanti ragazzi e ragazze come Mariam, che immaginano il proprio futuro in un mondo più grande del Mali e dell’Italia, senza confini e steccati, dove realizzare i propri sogni di felicità ed essere di stimolo ad altri.