Abbiamo appreso dagli organi di stampa che molti sindaci del nostro territorio hanno rifiutato l’accoglienza provvisoria dei profughi di Lampedusa.
Lo Stato chiama al dovere civico dell’accoglienza per i profughi di Lampedusa e noi chiediamo ai nostri Sindaci di avviare i necessari contatti per affrontare questa nuova emergenza corrispondendo alla naturale e più virtuosa disposizione delle nostre comunità a farsi carico delle situazioni di povertà ed emarginazione non rifiutando questo, pur gravoso, dovere civico.
Per questa emergenza, per le sue dimensioni è necessario l’impegno di tutti a partire dall’Europa e Governo nazionale, ma anche delle istituzioni del territorio, della Chiesa, della società civile e del volontariato..
Ognuno può mettere a disposizione le proprie risorse e competenze e gli stessi migranti potranno essere coinvolti nel lavoro e nelle opere concrete inerenti la loro accoglienza.
Riconosciamo l’impegno di alcune nostre Amministrazioni, della Chiesa e del volontariato per la precedente emergenza dei profughi e rifugiati dalla Libia, impegno ancora in essere per alcune situazioni, considerata anche la grave crisi economica.
Invitiamo i rifugiati e profughi ancora presenti fra noi e quelli potenziali, a proseguire nella strada di una civile integrazione e convivenza pacifica e soprattutto a non perdere la speranza per un futuro migliore.
Come Caritas Vicariale ricordiamo le parole di papa Francesco:
“Migranti e rifugiati non sono pedine sullo scacchiere dell’umanità. Si tratta di bambini, donne e uomini che abbandonano o sono costretti ad abbandonare le loro case”.
“I mezzi di comunicazione sociale, in questo campo, hanno un ruolo di grande responsabilità: tocca a loro, infatti, smascherare stereotipi e offrire corrette informazioni, dove capiterà di denunciare l’errore di alcuni, ma anche di descrivere l’onestà, la rettitudine e la grandezza d’animo dei più.”
S. Donà di Piave 27/01/2014
Caritas Vicariale Sandonatese