Lasciandoci aiutare da Latouche, economista e filosofo francese, ci possono fare da guida cinque parole d’ordine, che cominciano tutte per “R”: ridurre, riutilizzare, riparare, riciclare, rallentare
“Ridurre i consumi superflui di tutto ciò che non ci serve ed è solo suggerito da bisogni superflui. […] La società dei consumi ci ha abituati a buttare via le cose quando sono ancora utilizzabili solo perché non sono più di moda o perché non più all’avanguardia tecnologica. Per ridurre, inoltre, dobbiamo imparare a conservare e utilizzare gli oggetti finché sono ancora funzionanti.
Riutilizzare Serve fantasia e inventiva per capire come utilizzare qualcosa per uno scopo diverso da quello originario; dobbiamo imparare a ricorrere di più allo scambio e al mercato dell’usato perché quello che non è più utilizzabile per me può essere utilissimo per qualcun altro. I nostri nonni usavano e riusavano le cose finché potevano svolgere la loro funzione e quando si rompevano, le riparavano.
Riparare. Oggi non è facile riparare perché gli oggetti vengono costruiti per essere sostituiti. Proprio per questo dobbiamo sforzarci di scegliere quei prodotti che possono essere riparati e, qualora si rompano, ripararli o farli riparare.
Riciclare. Nella nostra società quando un oggetto non è più riparabile, diventa inesorabilmente rifiuto, ma con adeguati accorgimenti, può tornare a vivere in nuovi prodotti. Il segreto si chiama riciclaggio. La consapevolezza di vivere in un mondo dalle risorse limitate ci deve spronare a essere sempre più efficienti. L’efficienza vera è quella che ottiene il massimo servizio con il minore impiego di risorse e produzione di rifiuti.
Rallentare. Nella vita di ogni giorno il cambiamento passa attraverso piccole scelte come quella di utilizzare meno auto e più bicicletta, meno mezzo privato e più mezzo pubblico, meno carne e più legumi, meno prodotti globalizzati e più prodotti locali. […]. Piccole scelte possibili e salutari non solo per il corpo e lo spirito ma anche per il portafogli perché il passaggio dal consumismo alla sobrietà fa pure risparmiare.”