Domenica 10 marzo la Casa della Carità ha visto riunirsi i giovani avs (Anno di Volontariato Sociale) degli ultimi anni, in occasione della memoria di S. Massimiliano (12 marzo), patrono degli obiettori di coscienza. Questo appuntamento, che si ripete da due anni, ha lo scopo prezioso di ritrovarsi tra giovani compagni di sevizio, di raccontarsi rispetto al proseguimento della vita di ognuno dopo l’anno di esperienza, di rinnovare lo spirito e le motivazioni che hanno spinto a scegliere un tempo privilegiato per gli ultimi.
Dopo una veloce colazione insieme e due chiacchiere in gratuità, con i rispettivi aggiornamenti su studi intrapresi, assunzioni lavorative e cammini vocazionali, ci siamo riuniti nella cappellina della Casa, nella quale ci siamo messi in ascolto della Parola scelta da don Davide per l’occasione: il racconto della pesca miracolosa (Lc 5,1-10). Il don ci ha aiutati a focalizzare l’attenzione in particolare sui personaggi della vicenda e sui rispettivi comportamenti e posizioni: Gesù, in piedi, nella posizione da risorto, in mezzo ai suoi; la folla che gli fa ressa intorno affamata di vita e di senso; i pescatori, seduti per terra a pulire le reti dopo il fallimento della pesca notturna.
Un tempo di silenzio e di meditazione personale è servito a lasciar risuonare la Parola, guidati da alcuni interrogativi: da quale personaggio-atteggiamento ci sentiamo rappresentati? Quale colore potrebbe esprimere il nostro stato d’animo in questo momento della nostra vita? Quale oggetto potrebbe rappresentare il sogno che stiamo coltivando nel cuore?
E’ stato importante, al termine del tempo personale, poter condividere tra di noi le risposte, in semplicità e fiducia, in una custodia reciproca. E’ emersa tutta la ricchezza delle nostre vite: colori scuri e chiari, entusiasmo e dubbi, fatiche e speranze…bellezza. Ognuno ha messo in luce come l’Anno di Volontariato abbia rappresentato un momento di svolta per la propria vita, di cambio di prospettiva, di allargarsi dell’orizzonte personale, di discernimento sulla propria strada, di incontro con molti fratelli e sorelle e moltiplicarsi dei doni. Tutta questa abbondanza “pescata”, ricevuta gratuitamente, porta con sé anche una responsabilità: continuo a credere alla promessa del Signore di fare della mia vita una meraviglia? Il bene ricevuto lo so condividere con i fratelli? Lo sguardo che i poveri mi hanno insegnato ad avere su di me e sugli altri è mutato? Il mio cuore è tornato ad essere come prima o continua ad essere dilatato per il mondo?
Ci è apparso chiaro che siamo davvero piccoli e poveri e che da soli ci perdiamo facilmente, i nostri buoni propositi non reggono…allora il Signore con questa parola ci invita a rinnovare l’alleanza con Lui, sempre nuova, sempre carica di luce e nuovo ossigeno, per lasciarci plasmare piano piano e poter essere strumenti del Suo amore, che è ciò che desideriamo.
La mattinata si è quindi conclusa con la celebrazione dell’Eucarestia, in un rinnovato affidamento alle mani del Signore, con l’invito a ritrovarci il prossimo anno, e con il pranzo insieme, preparato dagli operatori di Caritas, secondo lo stile famigliare che questa Casa continua a coltivare.
Maddalena