Il centro di asilo di Bogovadja è stato aperto per decisione del governo della Repubblica di Serbia. La struttura, di proprietà della Croce Rossa, è situata nella piccola cittadina di Bogovadja, a 32 km da Valjevo e 11 km dalla cittadina più vicina e più popolata. Il centro di asilo ufficialmente aveva una capienza di 200 posti letti. Tuttavia, a seconda della situazione della Rotta Balcanica, il numero di migranti accolti nel centro nel corso degli anni è arrivato anche a 250.
All’inizio della “crisi” dei rifugiati, la piccola popolazione di Bogovadja non vedeva di buon occhio i migranti. Sono state organizzate proteste durante le quali si chiese perfino la chiusura del centro d’asilo. In quel momento il centro era sovraffollato, tanto che alcuni migranti sono stati ospitati in strutture vicine Bogovadja e c’era anche chi si era accampato nei boschi vicini al centro stesso. Dopo la chiusura delle frontiere dell’Unione Europea, la situazione è cambiata e il centro di asilo di Bogovadja diventò un centro destinato solo a famiglie con bambini. Di conseguenza il numero delle persone ospitate si abbassò a 150-200 e anche l’atteggiamento della comunità locale nei confronti dei migranti e del centro di asilo stesso cambiò.
Con l’aumento degli arrivi a Belgrado nel 2015, Caritas Valjevo ha avviato programmi d’emergenza all’inizio con lo scopo di distribuire cibo e pacchetti igienici, ma anche installando il primo container con docce. Con la chiusura delle frontiere europee, Caritas Valjevo ha interrotto i programmi di emergenza e ha messo in atto programmi di sostegno psicosociale e di educazione per i migranti e grazie al sostegno di donatori stranieri, nel 2016 ha avviato le prime attività psicosociali nel centro di asilo di Bogovadja. In base ai bisogni identificati e con l’obiettivo di avviare un dialogo interculturale reciproco tra i migranti, aumentare il livello di tolleranza per le differenze culturali e nazionali, aumentare l’inclusione sociale e l’interazione reciproca, e rafforzare le capacità personali attraverso l’acquisizione di nuove conoscenze e competenze, nel settembre 2017 nasce il Social Cafè.
Nel corso degli anni, il team di Caritas Valjevo è stato composto da operatori e operatrici locali e volontari e volontarie provenienti da diverse parti dell’Italia e non solo. Grazie al programma “Cantieri della Solidarietà” della Caritas Ambrosiana, all’organizzazione IPSIA ACLI e al programma “Servizio Civile” implementato da Caritas Italiana, i volontari dall’Italia sono stati un grande supporto nella realizzazione delle attività nel centro di Bogovadja. Caritas Valjevo, inoltre, ha siglato un accordo di collaborazione e un programma di tirocinio con l’Università di Padova e ha avuto anche l’opportunità di ospitare giovani volontari provenienti da Caritas Tarvisina.
Purtroppo, per decisione del governo della Repubblica di Serbia, il Centro d’asilo di Bogovadja ha cessato di funzionare nel marzo 2023.
Gli amici di Caritas Valjevo hanno fatto questo report “Storie in movimento” per raccontare con la voce diretta di tante delle persone coinvolte, i tredici anni di esistenza del centro; il testo è stato tradotto anche in italiano.
“Siamo in debito di gratitudine con tutte queste persone, con coloro i quali sono giunti fin qui a causa di problemi e disgrazie, e con chi è invece arrivato poiché mosso dall’amore per gli altri. Che tutte le nostre esperienze, tutte le nostre foto, tutte le nostre storie raccontate e non raccontate, tutte le palle calciate, le linee tracciate e le bandiere disegnate rimangano come testimonianza di un momento difficile che tutti abbiamo vissuto insieme. Le vostre azioni e le vostre creazioni parleranno per voi per molto tempo!” (Dušan Perić)