Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime del
terremoto che ha colpito l’Afganistan, Pakistan e Nord dell’India e non si hanno ancora notizie di molte zone per lo più montagnose e isolate. Il sisma con epicentro a 270 km circa a Nord Est di Kabul ha colpito una vasta area nella regione dell’ “HINDU KUSH”.
Dolore è stato espresso da
Papa Francesco in un telegramma a firma del Segretario di Stato, card. Parolin, e indirizzato al nunzio apostolico in Pakistan, arcivescovo Ghaleb Moussa Abdalla Bader, in cui esprime la sua solidarietà nei confronti di tutti coloro che sono stati colpiti dal disastro, offrendo inoltre le sue preghiere per le vittime, così come per i feriti e i dispersi.
Al momento sembra che i danni più importanti e le vittime siano soprattutto in Pakistan nei distretti di Gilgit Baltistan, Chitral, Charsada, Swat, Peshawar, Quetta, Kohat e Malakand, Islamabad, Lahore, Multan and Azad Jammu and Kashmir (AJ&K). Pochissime notizie si hanno dall’Afganistan dove l’area colpita è prevalentemente sotto il controllo dei talebani. Le autorità di Pakistan e Aghanistan hanno attivato lo stato di emergenza ed avviato i primi soccorsi, ma l’accesso alle zone più remote è difficilissimo e molte vie di comunicazioni sono interrotte da frane e smottamenti. Inoltre l’area è caratterizzata da instabilità e condizioni di sicurezza molto precarie.
Caritas Italiana è in costante contatto con Caritas Pakistan, la rete internazionale delle Caritas operanti nell’area ed altre organizzazioni locali. In Afghanistan il centro PBK (Pro Bambini Kabul) ha fornito le prime informazioni sulla situazione in città. “Caritas Pakistan si è attivata prontamente – riferisce il direttore Amjad Gulzar – inviando un team a Peshawar, centro di riferimento per le autorità locali e le agenzie internazionali, per valutare i danni e avviare un coordinamento degli interventi”. Allo stesso tempo sta raccogliendo informazioni ed è in contatto con le poche parrocchie presenti nell’area colpita. A tal fine lo stesso direttore ed alcuni suoi collaboratori si sono recati a Rawalpindi, diocesi di riferimento delle zone terremotate, per pianificare i primi aiuti con lo staff diocesano.Caritas Italiana, dopo aver espresso vicinanza e cordoglio per le vittime, è pronta a sostenere gli interventi di assistenza e soccorso che la rete Caritas ed altre organizzazioni locali stanno approntando.