Mentre le vittime accertate del terremoto che ha colpito il Nepal sono quasi 4.000, il quadro è destinato ad essere molto più devastante considerando che molti villaggi sono ancora isolati a causa delle frane e della neve sulle strade e le autorità locali parlano di una previsione di oltre 10.000 morti.
L’emergenza tuttavia comincia ora: la popolazione si è riversata quasi completamente sulle strade e ora i veri nemici sono il freddo, la fame ed il rischio di epidemie. Le fasce più colpite della popolazione – riferisce Beppe Pedron, referente di Caritas Italiana per la regione Indiana- saranno chiaramente quelle più deboli: le vedove, i bimbi e gli anziani rischiano di essere lasciati soli e diventare una tragedia nelle tragedia.
Caritas italiana si è attivata immediatamente per portare i primi soccorsi che vogliono rispondere proprio a questo tipo di bisogno.
Domenica Papa Francesco ha assicurato “vicinanza alle popolazioni colpite”, preghiera “per le vittime, per i feriti e per tutti coloro che soffrono a causa di questa calamità” e ha chiesto la mobilitazione della comunità internazionale perché “abbiano il sostegno della solidarietà fraterna”. La Cei è subito intervenuta con uno stanziamento di 3 milioni di euro dai fondi 8xmille, che arriveranno tramite monsignor Salvatore Pennacchio, nunzio apostolico in India e Nepal.
Caritas Tarvisina rilancia l’appello di Caritas Italiana a sostenere la popolazione del Nepal colpita dal terremoto attraverso una donazione in denaro.
Con 25 euro si possono fornire alimenti essiccati per una famiglia per un mese
mentre con 10 euro si può assicurare uno dei seguenti servizi:
– acqua per una famiglia per una settimana;
– una tenda per ospitare 3 famiglie;
– 30 kg di riso sufficienti per una famiglia per un mese.