Un terremoto di magnitudo 7.0 ha colpito domenica 5 agosto 2018 l’isola di Lombok in Indonesia, dopo un precedente sisma che aveva già danneggiato l’arcipelago indonesiano il 29 luglio. L’Indonesia è ad alta intensità di terremoti perché si trova sul cosiddetto “Anello di Fuoco”, la faglia che corre tutt’intorno all’Oceano Pacifico di cui fanno parte oltre la metà dei vulcani attivi nel mondo sul livello del mare. Sulla base degli ultimi dati della National Disaster Management Authority (BNPB), comunicati il 10 agosto, sarebbero un totale di oltre 270mila le persone sfollate, oltre mille quelle rimaste ferite, mentre purtroppo il numero delle persone che hanno perso la vita avrebbe superato le 250.
Karina/Caritas Indonesia, in particolare quella della Diocesi di Denpasar (Bali), della quale l’area colpita dal terremoto fa parte, è presente sul luogo per coordinare i primi interventi.
«Il nostro team – spiega Yohanes Baskoro, responsabile dei progetti di Karina/Caritas Indonesia – è sul campo dal 2 agosto, subito dopo il precedente terremoto di una settimana fa che ha colpito la stessa area». ««Dato il forte sisma e il grande bisogno – aggiunge Baskoro – la necessità è ora quella di rafforzare gli aiuti non alimentari (pale, cariole, chiodi, teloni di plastica…) dalla vicina isola di Bali: tutti questi strumenti, utilissimi in questa prima fase di emergenza, non sono reperibili a Lombok. Ciò rende più difficile e costoso l’intervento. Inoltre altri nuovi volontari sono in arrivo dalle diocesi vicine: il bisogno c’è e aumenta di ora in ora».
Il direttore di Karina/Caritas Indonesia, padre Banu Kurnianto, in visita a Lombok aggiunge: «Quello che i sopravvissuti al terremoto ora ci chiedono sono coperte e materassi dove dormire, teloni per coprire i tetti, medicine e spray antizanzare e zanzariere. Stiamo cercando di recuperarne il più possibile. Nei prossimi giorni ci aspettiamo anche di intervenire nel campo dell’igiene con la necessità di ristabilire le infrastrutture idriche e sanitarie per evitare malattie». Per Karina/Caritas Indonesia il passo successivo sarà poi quello di «ridare alle famiglie colpite la possibilità di riavere un lavoro proprio e una fonte di reddito, in modo da ripartire ed evitare di cadere nella trappola della povertà che nel post-emergenza è uno dei pericoli peggiori per i sopravvissuti».
Caritas Italiana, sia prima che dopo lo Tsunami del 2004 che ha colpito rovinosamente l’Indonesia, ha inviato annualmente operatori e aiuti nell’area. Attualmente sono presenti nell’arcipelago indonesiano anche due volontari in servizio civile della rete “caschi bianchi”, impegnati nel prosieguo di progetti avviati negli anni scorsi, sempre grazie alla presenza di giovani in servizio civile. Inoltre da più di 15 anni Caritas Italiana collabora con Karina/Caritas Indonesia nel supporto alle numerose emergenze naturali che colpiscono ogni anno il paese (alluvioni, terremoti, incendi), ma anche in molti progetti di sviluppo per il rafforzamento della resilienza delle comunità locali.
Caritas Tarvisina sostiene gli interventi di Caritas Italiana. Per contribuire puoi eseguire un versamento con causale “Terremoto Indonesia” (l’offerta è deducibile):
Versamento in banca
Credito Trevigiano
Iban: IT57H0891712000029003332341
Intestato a Carità Diocesana di Treviso – ONLUS
Versamento in posta
c/c n. 61962726
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