Prosegue l’impegno della Caritas
“Ancora molto evidenti i segni della devastazione, in particolare a Leyte, ma c’è anche un gran fermento, con tante persone impegnate a ricostruire, gli edifici ma anche le loro vite”. Così Nick Harrop, operatore Caritas nelle Filippine, sintetizza il quadro della situazione a un mese dal passaggio del tifone Haiyan.
Accanto alla Chiesa locale la rete Caritas è stata da subito in prima linea. Nel primo mese la Caritas ha raggiunto migliaia di persone, fornendo cibo, riparo, acqua potabile, kit per l’igiene, attrezzature per la cucina e generi non alimentari di prima necessità. Inoltre sono coinvolte le comunità locali nella pulizia e nella rimozione delle macerie dalle aree colpite.
Anche se la distruzione sull’isola di Leyte è stata largamente documentata dai media, il tifone ha causato danni anche in altre zone; Caritas ha distribuito cibo, teloni ed attrezzature da cucina a centinaia di famiglie a Hilantagan, isola raggiungibile solo con piccoli pescherecci. Fondamentale è stata la mobilitazione delle parrocchie e dei volontari.
Oltre agli aiuti offerti per fronteggiare la prima emergenza sono state montate 12 pompe che forniscono acqua potabile a 13.445 famiglie. E’ anche stato possibile formare 21 esperti in igiene che aiutano e orientano le famiglie locali per evitare il rischio di infezioni ed epidemie. Nel contempo Caritas sta pianificando gli interventi per favorire la ricostruzione e la ripresa nel medio termine, una sfida enorme con le infrastrutture e le attività di sussistenza economica fortemente lese e oltre 1 milione di abitazioni danneggiate.
Caritas Italiana ha messo a disposizione anche un operatore a supporto del coordinamento locale.