Nuovo periodo di monitoraggio e programmazione per il progetto “Emmanuel” a Niamtougou nella diocesi di Kara – Togo. Proseguono con cadenza quindicinale le attività di conoscenza e incontro con alcuni dei bambini che in paese sono considerati “sorcier” e che quindi vivono per strada dormendo la notte negli spazi del mercato cittadino. L’equipe di lavoro si consolida nelle competenze e nell’affiatamento nel lavoro. Alcune problematiche tecniche stanno, ancora una volta, rallentando la produzione agricola e rendendo difficoltoso il lavoro nell’orto. Durante il soggiorno abbiamo verificato il funzionamento dell’impianto fotovoltaico e sostituito le batterie esauste. A seguire è stato necessario l’acquisto e la messa in funzione di una nuova pompa per garantire la fornitura d’acqua necessaria alla coltivazione dell’orto. Con l’arrivo delle piogge è stato possibile dare avvio ai lavori agricoli preparando parte del terreno e seminando il mais. Questi giorni di condivisione fraterna e di lavoro ci hanno permesso di definire alcuni obiettivi concreti per lo sviluppo dell’attività di accoglienza e per lo sviluppo delle attività produttive. Si è concordato l’avvio dell’attività di allevamento con la costruzione di un piccolo ricovero per gli animali (maiali e capre) fonte importante di guadagno per il futuro del centro. Si è deciso inoltre di affidare ad un incaricato la cura delle api (abbiamo attualmente una decina di arnie) e il mantenimento delle piante da frutto messe a dimora in questi anni e della piantumazione di nuove piante.
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Ultima novità, finalmente dopo questi anni di avvio del progetto siamo arrivati alla fase più importante: è stato dato avvio ai lavori per la costruzione del centro di accoglienza per i bambini.
Si tratta di una struttura per ospitare una decina di bambini, con la possibilità di ampliamento negli anni successivi, se si renderà necessario. Grazie al prezioso contributo di esperienza dei Salesiani che operano a Kara abbiamo ridefinito il piano architettonico per adeguarlo alla normative e per rendere i nuovi spazi adatti alle esigenze dei bambini che saranno accolti. Si prevede, per iniziare, una struttura per la notte, spazi per la cuoca e la cucina, un’infermeria, uno spazio per i colloqui e l’attività dell’educatrice, spazi di gioco e studio. L’obiettivo è di dare avvio all’accoglienza per l’inizio del prossimo anno.