Sempre più numerose le vittime tra i civili
Gli aiuti della Caritas, l’invito alla preghiera, l’appello al dialogo
“Purtroppo la situazione sta peggiorando e si aggrava la contrapposizione tra le parti”. Così papa Francesco all’udienza generale di mercoledì 4 febbraio nel suo rinnovato appello sull’Ucraina ha invitato a pregare per le vittime, “tra cui moltissimi civili”, chiedendo che “cessi al più presto questa orribile violenza fratricida”, questa “guerra tra cristiani” e “si faccia ogni sforzo — anche a livello internazionale — per la ripresa del dialogo, unica via possibile per riportare la pace e la concordia in quella martoriata terra”.
La guerra fra Ucraina e Russia mai proclamata sta in questi ultimi giorni deflagrando, lasciando soli, nell’indifferenza dell’Europa, i feriti e gli sfollati, vittime dei continui bombardamenti. Un conflitto che ufficialmente vede scontrarsi l’ esercito ucraino e iseparatisti che si vorrebbero unire alla Russia, a costo di una guerra civile. Un conflitto a bassa intensità che per un anno ha lacerato il paese e che ora sembra intensificarsi di giorno in giorno, colpendo civili inermi e luoghi che nulla hanno a che fare con le forze armate. Secondo L’UNHCR, sono circa 600.000 gli sfollati dalle regioni orientali, 500.000 gli ucraini che hanno lasciato il paese, e di questi, 260.015 in Russia.
Il Papa ha anche esortato tutti alla preghiera, che “è la nostra protesta davanti a Dio in tempo di guerra”, aggiungendo poi a braccio: “quando io sento le parole ‘vittoria’ o ‘sconfitta’ sento un grande dolore, una grande tristezza nel cuore, non sono parole giuste, l’unica parola giusta è ‘pace’”.
Purtroppo invece, la via del dialogo sembra allontanarsi per le pressioni e le richieste crescenti di invio di armi a Kiev e sul nostro continente torna ad affacciarsi lo spettro di una guerra come quella che per anni ha insanguinato i Balcani.
Caritas Ucraina è accanto alla popolazione che soffre sin dai primi giorni degli scontri, con l’aiuto e il sostegno di molte Caritas in Europa. In particolare sta fornendo aiuti a 40.000 persone in tutto il Paese, molte provenienti dalla Crimea, altre sfollate dell’Ucraina orientale e altre ancora ferite nei tragici eventi di Maidan.
Anche Caritas Italiana ha inviato un contributo a sostegno degli interventi di Caritas Ucraina ed ha attivato la rete nazionale delle Caritas diocesane per promuovere una raccolta fondi.
“Si tratta di piccoli aiuti – ha sottolineato il direttore di Caritas Italiana don Francesco Soddu – in una situazione che di giorno in giorno appare più drammatica e che rischia di precipitare nella spirale di uno scontro sempre più violento, con la popolazione civile costretta a subire pesanti conseguenze. Per questo, mentre rilanciamo l’appello a sostenere l’impegno Caritas in loco e a sostenere le comunità degli Ucraini in Italia, ci uniamo al Santo Padre nella preghiera per le vittime e nel chiedere che non si abbandoni la via del dialogo e del negoziato”.