SINODO DIOCESANO DEI GIOVANI
Quest’estate ho potuto vivere due belle esperienze, seppur diverse.
La prima ha coinvolto un numero consistente di ragazzi che insieme hanno fatto un cammino verso Roma: l’incontro dei giovani italiani con Papa Francesco in vista del Sinodo, un vero e proprio coinvolgimento dei giovani nella scelta della Chiesa, un invito a farsi sentire.
Noi giovani di Treviso abbiamo fatto un’esperienza di pellegrinaggio che da Aquileia (luogo d’origine della cristianità), ci portava a Treviso, percorrendo le strade della nostra diocesi, per poi raggiungere Roma.
Ogni giorno, dopo la preghiera, ci caricavamo lo zaino in spalla e via! Camminando abbiamo avuto la possibilità di parlare, raccontarci, condividere idee, pensieri ed ascoltare, cammin facendo, le testimonianze di persone coraggiose. Coraggiose senza aver fatto nulla di straordinario, ma che hanno reso straordinario la loro vita ordinaria.
In questi giorni di agosto ho conosciuto dei compagni di viaggio pieni di una forza immensa ed allo stesso tempo fragili, ma capaci di amare profondamente! Abbiamo condiviso, in una settimana, la strada, il caldo, la stanchezza, l’allegria, i pasti…e abbiamo reso partecipi anche molti volontari, pronti a servirci ai nostri “pit-stop” e famiglie che lungo il cammino si sono offerte di ospitarci, darci un letto, da mangiare e la possibilità di farci la doccia. E questo era il bello: abbiamo potuto apprezzare le piccole cose. Detto così sembra nulla, ma é stata forse la cosa più significativa di quest’esperienza. Ho conosciuto delle persone bellissime, con le loro storie, le loro vite, una grande Fede.
A Roma abbiamo portato anche loro nei nostri cuori.
Al nostro arrivo abbiamo incontrato il Papa al Circo Massimo e giovani da tutta Italia. Nel parlarci e rispondere alle nostre domande é stato molto conciso, come sua abitudine. “Rischiate!” ci ha detto, perché dobbiamo essere capaci di sognare e solo noi possiamo dare realtà ai nostri sogni. Dopo i giorni e i momenti trascorsi per arrivare a Roma, é stato bellissimo sentirlo.
Il giorno seguente, dopo la messa, abbiamo intrapreso il nostro viaggio di ritorno a casa. In quei momenti, avevo il solo desiderio che quello vissuto in quei pochi giorni non finisse tutto lì, ma che fossi capace di farlo risuonare nella mia vita, una volta a casa.
Federica