Un pranzo speciale con il Vescovo
Domenica 14 novembre, quinta Giornata mondiale dei poveri, è stata una giornata speciale per un gruppo di 37 persone senza fissa dimora seguiti dalla Caritas diocesana. Il Vescovo Michele e il direttore don Davide Schiavon li hanno voluti alla stessa tavola, condividendo un vero pranzo di fraternità.
Nella sala banchetti del ristorante “Perché”, allestita per l’occasione con 8 tavoli, i poveri si sono seduti anche assieme al vicario generale don Giuliano Brugnotto, al vicario per la pastorale don Mario Salviato, al segretario del vescovo don Matteo Andretto e agli operatori Caritas. Sono stati trattati con tutti riguardi, compreso quello di togliere dal menù la carne di maiale, per permettere a tutti, anche ai musulmani, di partecipare al convivio. Il menù prevedeva un primo a scelta, tra risotto al radicchio e gnocchetti, tagliata di tacchino con tortino di patate, olive e pomodorini e gelato alla crema con salsa tiepida ai frutti del bosco.
Don Davide ha ringraziato tutti e ha ricordato come questo fosse un segno per mostrare quanto è importante stare insieme ai poveri, non solo per condividere il cibo. “Quello che per tanti di noi è una cosa normale, non lo è per questi fratelli. Condividere un pasto, avendo la possibilità di scegliere, di mangiare con calma, di vivere la gioia della tavola purtroppo per i poveri è un lusso che non si possono permettere. Questo segno vuole dare cittadinanza alla libertà di questi nostri fratelli e vuole ricordare a tutti che, con gesti semplici, possiamo diventare casa, oasi di libertà e di dignità per chi nel vortice tritatutto dell’ingiustizia, viene calpestato, ridotto a scarto, confinato nelle sabbie mobili dell’indifferenza e della solitudine”.
Il vescovo Michele, nel suo saluto ai commensali, ha ricordato quanto loro siano fondamentali nella nostra vita, che dobbiamo imparare da loro, che ci devono insegnare tante cose, come lo faceva Gesù. “Dalle persone che sono in difficoltà si può imparare molto. È lo stesso Dio che si manifesta in voi, e da questa maglia della povertà si esce soltanto camminando insieme”.
Al termine del pranzo, a tutti gli ospiti è stato offerto un kit di accessori per l’inverno, composto da guanti, capello e scaldacollo. Nessuno voleva più alzarsi da tavola, si era creato un vero clima di amicizia e accoglienza, di allegria, come se si fosse trattato di una “riunione di amici”.
Un ringraziamento speciale va fatto a Francesco Salamon e lo staff del ristorante Perché che ancora una volta si sono mostrati sensibili verso le persone che vivono nella marginalità e hanno preparato con cura e attenzione questo pranzo speciale per tutti.
GALLERIA FOTOGRAFICA
Dal messaggio di Papa Francesco per la V Giornata mondiale dei poveri
I poveri di ogni condizione e ogni latitudine ci evangelizzano, perché permettono di riscoprire in modo sempre nuovo i tratti più genuini del volto del Padre. «Essi hanno molto da insegnarci. Oltre a partecipare del sensus fidei, con le proprie sofferenze conoscono il Cristo sofferente. È necessario che tutti ci lasciamo evangelizzare da loro. La nuova evangelizzazione è un invito a riconoscere la forza salvifica delle loro esistenze e a porle al centro del cammino della Chiesa. Siamo chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso di loro. Il nostro impegno non consiste esclusivamente in azioni o in programmi di promozione e assistenza; quello che lo Spirito mette in moto non è un eccesso di attivismo, ma prima di tutto un’attenzione rivolta all’altro considerandolo come un’unica cosa con sé stesso. Questa attenzione d’amore è l’inizio di una vera preoccupazione per la sua persona e a partire da essa desidero cercare effettivamente il suo bene» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 198-199).
Gesù non solo sta dalla parte dei poveri, ma condivide con loro la stessa sorte. Questo è un forte insegnamento anche per i suoi discepoli di ogni tempo.
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