Ebola: un'epidemia senza precedenti - CARITAS TARVISINA

Ebola: un’epidemia senza precedenti

Sono già migliaia le vittime dell’epidemia di ebola che è ormai non solo un’emergenza sanitaria, ma anche un’emergenza umanitaria. L’allerta è elevatissima a livello mondiale e molti governi stanno prendendo misure preventive eccezionali, tra cui la chiusura delle frontiere per individui provenienti da paesi  toccati dal virus. Colpiti pesantemente e in modo particolare tre dei paesi più poveri del mondo, Guinea Conakry, Sierra Leone e Liberia, con casi registrati anche in Nigeria, Senegal e Repubblica Democratica del Congo.

Ebola_2014Sono necessarie misure straordinarie e interventi multisettoriali, per assistere le popolazioni colpite e prevenire l’espandersi dell’epidemia in altre regioni e paesi. Intanto crollano le economie locali e si pone un grave problema sicurezza alimentare e malnutrizione, visto che anche i raccolti sono a rischio per mancanza di manodopera nei campi.
“Prego per quanti in Africa soffrono a causa dell’ebola”, ha affermato Papa Francesco nell’incontro con i Vescovi del Ghana, ricordando le vittime dell’epidemia in Africa Occidentale e la grande testimonianza di sacerdoti, religiosi, religiose e operatori sanitari a fianco dei sofferenti. Dal Papa, inoltre, l’auspicio “a rafforzare l’impegno per porre fine a questa tragedia” in cui i casi di contagiati aumentano senza sosta.

Le economie di paesi già molto poveri, agli ultimi posti dell’Indice di Sviluppo Umano delle Nazioni Unite sono al collasso, mentre la FAO ha lanciato anche un allarme sicurezza alimentare per i paesi colpiti: i raccolti di riso e mais sono a rischio per mancanza di manodopera a causa delle restrizioni agli spostamenti e dei timori di contagio, così come la produzione di colture commerciali quali olio di palma, gomma, cacao -da cui dipende la sopravvivenza e il potere d’acquisto di molte famiglie- potrebbe essere compromessa.

Di fronte a questa crisi, le chiese africane a cui fanno capo molte strutture sanitarie dei paesi colpiti, sono impegnate fortemente e in modo incessante, spesso con mezzi decisamente inadeguati rispetto ai bisogni.

È mobilitata anche la rete delle Caritas nei paesi più colpiti con attività di sensibilizzazione nelle famiglie, nei luoghi comuni maggiormente frequentati, attraverso le radio, le televisioni e i telefoni. Leader religiosi e più di 200 animatori sono sul terreno nel tentativo di accrescere la consapevolezza di una popolazione con elevato tasso di analfabetismo, per distribuire cloro, sapone e cibo.Più di 500.000 sono i beneficiari raggiunti finora, ma gli sforzi si stanno moltiplicando.

Caritas Italiana, accanto alle Chiese locali nelle attività di prevenzione e prima assistenza nei paesi più colpiti sin dallo scoppio dell’emergenza nel mese di febbraio, continua e rafforza il suo impegno nel promuovere una risposta all’emergenza che sia all’altezza della complessità della crisi. Una risposta che abbia un approccio regionale, promuovendo interventi multisettoriali in collaborazione e coordinamento con le diverse realtà religiose e civili.

Grazie alle offerte ricevute, rafforza il suo impegno, con ulteriori stanziamenti in appoggio alle azioni di aiuto e di prevenzione delle Caritas africane e sollecita le comunità cristiane e tutte le persone di buona volontà ad un impegno in tal senso per sostenere ulteriormente e tempestivamente la risposta in atto da parte della rete Caritas.

Le Caritas di Guinea e Sierra Leone hanno lanciato un appello alla rete internazionale.

 

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