Iraq: appello alla pace - CARITAS TREVISO

Iraq: appello alla pace

IRAQ: APPELLI ALLA PACE E AIUTI CONCRETI

L’intervento Caritas per questa nuova emergenza, nel martoriato Medio Oriente

 

  “Fermate il commercio delle armi!” E’ l’accorato appello di S.E. Mons Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad per i cattolici di rito caldeo, che aggiunge: “pace, pace, pace!”. Un grido che cade nel vuoto. La violenza, mai veramente cessata in Iraq, come confermano i continui attentati contro i civili, ha trovato nuovo vigore nelle ultime settimane con l’offensiva lanciata dalle milizie radicali dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS). Questo gruppo, nato in Siria –dove pure continua l’ecatombe di civili e la fuga di milioni di persone – agisce ora in Iraq.


Migliaia e migliaia di famiglie fuggono, come ci conferma Caritas Iraq, i cui operatori già attivi a sostegno dei rifugiati siriani entrati nel paese, si trovano ora ad aiutare anche gli sfollati iracheni alla ricerca di un riparo.
Si stima che possano essere 500.000 persone, ma è difficile avere dati precisi. Sono accolti da parenti ed amici, dove possibile, ma la maggioranza dorme nelle scuole, nelle moschee, in tende e in edifici in costruzione. Tutti i gruppi tentano di fuggire, ma i cristiani sono certamente i più svantaggiati: sono una minoranza, dovunque e non c’è nessun luogo dove possano sentirsi al sicuro. Almeno 12.000 famiglie, circa 60.000 persone, sono rifugiate in Kurdistan. L’esodo continua, tanto che la piccola comunità cristiana di Ebril è costretta ad accoglierli nelle tende. Intanto il governo di Baghdad chiama alle armi volontari contro l’avanzata ISIS. Insomma il clima di guerra è generale e un bagno di sangue sembra purtroppo sempre più vicino.

Nessuno dei problemi dell’Iraq  è stato risolto, dopo la caduta di Saddam nel 2003 ed appare sempre più profetica la voce di Giovanni Paolo II che si era levata all’epoca per scongiurare il conflitto. Oggi restano di nuovo inascoltati gli appelli di Papa Francesco, come le voci di tutti quelli che vogliono la pace, e la violenza cresce in tutto il Medio Oriente, nella sostanziale indifferenza del resto del mondo.   Le centinaia di migliaia di profughi che vanno ad aggiungersi al fiume di rifugiati in tutta la regione, hanno più che mai bisogno di solidarietà concreta. Caritas Iraq conta di poter aiutare 2.000 famiglie sfollate, circa 12.000 persone. E’ un intervento di prima emergenza che prevede la distribuzione di viveri, medicinali e materiale igienico per un importo di 190.000 euro, nelle località di Niniveh e Duhok, nella regione del Kurdistan. Da oltre 10 anni Caritas Iraq opera in una situazione di violenza e insicurezza, ma grazie alla diffusione dei suoi centri in tutto il Paese riesce a portare aiuti concreti. Caritas Italiana si unisce ancora una volta a quanti chiedono che tacciano le armi e, per continuare a sostenere gli sforzi della Caritas locale, rinuncia l’appello alla solidarietà.

 

E’ possibile fare un’offerta a Caritas Tarvisina (causale “Iraq”) tramite:

  • versamento in banca Credito Trevigiano Iban: IT04 H 08917 12000 029003332325 Intestato a Diocesi di Treviso – Uff. Caritas, via Venier n° 50 – 31100 Treviso
  • Versamento in posta c/c n° 17952318 Intestato a Caritas Tarvisina via Venier n° 50 – 31100 Treviso
  • versamento presso gli uffici Caritas, in via Venier n° 50 a Treviso dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12

Per la deducibilità fiscale:

  • versamento in banca Cassa di Risparmio del Veneto Iban: IT43V062251200007403280939B Intestato a Carità Diocesana di Treviso – ONLUS – via Venier,50 – 31100 Treviso
  • versamento in posta c/c n° 61962726 Intestato a Carità Diocesana di Treviso – ONLUS – via Venier,50 – 31100 Treviso

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