“Il Signore conosce il nostro smarrimento, non ci lascia soli, ma ci chiede di non rimanere imprigionati nei nostri orizzonti di sopravvivenza“
Le sfide che il tempo presente ci lancia, sovente ci sembrano impossibili. Ci sentiamo schiacciati da molti fronti e non riusciamo ad intuire la strada che ci può portare a trasformare i confini in orizzonti, le prove in opportunità. A volte abbiamo la sensazione che l’umanità stia andando a rotoli e ci rifugiamo in sterili ritornelli in cui ci diciamo che il mondo non è più quello di una volta o che si sono persi i valori. Dinanzi all’opportunità di cambiamento, di metterci in gioco in modo nuovo, la prima reazione è quella della lamentela. Ad essa poi segue l’accusa polemica che non costruisce, ma distrugge solo. Qui è necessario un deciso cambio di passo. Dentro questa storia il Signore non ci lascia soli, ma ci accompagna e custodisce con la forza del Suo Santo Spirito. La vita con le sue dinamiche imprevedibili ci spiazza, ci lascia senza parole e talvolta ci toglie le energie ed il fiato. Facciamo esperienza di una solitudine che ci brucia, che ci fa scontrare con il nostro limite ed il nostro senso di impotenza. È proprio qui che siamo chiamati a cambiare sguardo, a cogliere che nelle situazioni della vita non siamo mai da soli. Il Signore continua ad infondere il Suo Santo Spirito che ci incoraggia, che ci consola, che ci dona forza e soprattutto che ci guida nel discernimento. Questo tempo ci chiede di essere abitato esercitando una capacità interpretativa seria e pacata. Siamo dentro un’epoca in cui le informazioni molto spesso travisano la realtà perché indirizzate più alla pancia che al cuore delle persone. Si alimentano diatribe intrise di polemica e risentimento. Molte volte si agisce e si parla, saltando a piè pari un congruo e sano tempo per ascoltare, osservare e discernere la realtà. La smania di arrivare per primi offusca tutto il resto e si vive in balìa di chi grida più forte. Siamo sballottati dal vento dell’avere, del potere e del dominare. Abbiamo lasciata ripiegata nel fondo della nostra barca la vela del discernimento. Troviamo la calma e il tempo per issarla nuovamente affinché possa essere gonfiata dal vento dolce e robusto dello Spirito Santo. Solo sotto la sua guida abbiamo la possibilità di ritrovare quelle rotte che ci permettono di vivere in pienezza la vita.
Il Signore conosce il nostro smarrimento, non ci lascia soli, ma ci chiede di non rimanere imprigionati nei nostri orizzonti di sopravvivenza. Non è sufficiente la generosità e la disponibilità, ma è necessaria la docilità del cuore. Siamo chiamati a vivere uno svuotamento dalle nostre pretese di auto salvezza, dai nostri bisogni di potere, dalle nostre bramosie di potere, per lasciarci plasmare dall’azione dello Spirito. Siamo chiamati ad essere come una lastra trasparente di vetro che si lascia attraversare dai raggi del sole, ad essere liberi come la canna di un flauto che si lascia attraversare da soffi di armoniose melodie. La docilità è una virtù che rischia di essere annoverata tra i segni di debolezza. Forte oggi è la persona che non deve chiedere mai, che si è fatta con il sudore delle proprie mani e della propria fronte. Lo Spirito invece ci suggerisce che lasciare spazio perché qualcun altro ci guidi, lasciare l’altro libero di essere e di andare è la vera forza che ci rinnova e ci rende liberi. Il grande segno che siamo chiamati a porre è quello di essere sempre più una umanità plasmata secondo il cuore di Dio, una umanità capace di vivere con fedeltà la sua verità che è quella di essere ad immagine e somiglianza dell’Amore. Anche le fatiche e i momenti di prova ci possono plasmare, ma è necessario viverli sempre nella compagnia e nella custodia di qualche cuore amico. La sofferenza vissuta nell’isolamento indurisce il cuore. Tutto quello che viviamo, gioie e dolori, diventa tesoro prezioso da condividere nella misura che lo sappiamo vivere in relazione con gli altri e sotto la guida dello Spirito. È importante discernere e affrontare prima di tutto quelle situazioni che ci isolano e ci induriscono il cuore. Ricordiamoci sempre che non siamo mai soli e che non dobbiamo agire mai da soli.
Don Davide Schiavon
27 giugno 2023