Doposcuola - progetto "Sali in cattedra!" - CARITAS TREVISO

Doposcuola – progetto “Sali in cattedra!”

Attività di volontariato e PCTO nei doposcuola del territorio

La collaborazione tra Fondazione Caritas Treviso e CSV Centro di Servizio per il volontariato ha dato vita ad un nuovo progetto, rivolto a studenti e studentesse disponibili ad impegnarsi in un servizio nei doposcuola.

Nel nostro territorio, infatti, sono numerose le esperienze attivate, 14 doposcuola rivolti a minori che spesso incontrano criticità a livello scolastico a causa di diverse problematiche: famiglie che non riescono a seguire in modo adeguato i figli, disturbi dell’attenzione, difficoltà linguistiche…

Ecco che l’aiuto dei volontari, soprattutto giovani, diventa fondamentale per sostenere i percorsi crescita di bambini e ragazze. Ma anche i volontari vanno formati ed accompagnati nel servizio, in modo da essere supportati per conoscere meglio il contesto e confrontarsi in caso di difficoltà.

Fondazione Caritas e CSV hanno proposto due percorsi di formazione di 3 incontri ciascuno che si sono svolti tra ottobre e dicembre 2023 e hanno visto l’adesione di 36 studenti e studentesse appartenenti a 6 Istituti scolastici (Pio X, Duca degli Abruzzi, Besta, Mazzotti, Mazzini, Planck) che hanno scelto di impegnarsi in una delle realtà del territorio: doposcuola parrocchiali accompagnati e sostenuti da Fondazione Caritas Treviso, Scuola della pace di Sant’Egidio, Oltrefiera, Pomeriggi insieme di Carbonera, Piccolo Carro di Olmi, circolo Noi di Frescada.

I ragazzi e le ragazze continueranno il prezioso servizio per tutto l’anno scolastico, che si sta rivelando importante anche per loro stessi oltre che per i bambini che seguono. Ecco alcune delle loro testimonianze:

 

Sono Benjamine, frequento il liceo Scienze umane all’istituto Mazzini di Treviso e ho 17 anni.

Ho scelto di vivere questa esperienza perché avevo voglia di rimettermi in gioco dopo tanto tempo che non svolgevo più attività di volontariato ben diverse dall’attività del dopo scuola.

Mi ha permesso di scoprire quanto a volte sia difficile per un ragazzo o un bambino chiedere aiuto e quanto sia importante saper dare il giusto supporto.

 

Sono Angelica, ho 17 anni e frequento il liceo delle scienze umane Mazzini di Treviso.

Ho deciso di fare volontariato nel doposcuola perché principalmente il volontariato ti offre l’opportunità di fare una differenza positiva nella vita degli altri e nella tua comunità. Il secondo motivo è che può aiutarti a sviluppare nuove competenze, acquisire esperienza e migliorare le tue capacità di comunicazione e contribuire al benessere degli altri.

Penso che questo sia un servizio importante perché i volontari forniscono supporto pratico e coinvolgere gli studenti nel volontariato scolastico aiuta a sviluppare il loro carattere.

Per me il volontariato scolastico non solo ne beneficiano direttamente le comunità e le organizzazioni, ma offre anche agli studenti un’opportunità preziosa di crescita personale.

 

Sono Maria, ho 15 anni e frequento il Liceo Linguistico Duca degli Abruzzi di Treviso. Ho deciso di fare volontariato nel doposcuola poiché volevo mettermi in gioco provando una nuova esperienza e per aiutare gli altri. Credo infatti che sia un servizio utile perché fornisce aiuto dal punto di vista scolastico ai ragazzi, ad esempio con i compiti e lo studio, ma anche rivedendo argomenti che non sono stati ben compresi o per i quali ci sono dei dubbi. È un’esperienza che consiglierei di fare per imparare a relazionarsi con le persone e perché si potrebbe fare una differenza positiva nella vita degli studenti che si aiutano.

 

Ciao, sono Asia ho 16 anni e frequento il Duca degli Abruzzi con indirizzo scienze umane. Inizialmente ho deciso di intraprendere questo servizio principalmente a scopo didattico di Pcto. Frequentando però i tre giorni di formazione, mi sono resa conto di quanto in realtà questo progetto mi interessasse moltissimo anche per fini personali e futuri. 

Attraverso questa esperienza sto riscoprendo dei lati di me stessa che non conoscevo, la spontaneità e la personalità “esplosiva” dei bambini mi sta aiutando a vedere tante cose da un’altra prospettiva, anche la loro, che è buona e sincera, priva di pregiudizi e condizionamenti.

Sto anche notando come i bambini non discriminino mai qualcuno per l’aspetto esteriore, sia che riguardi il colore della pelle o la fisicità corporea, questo credo sia l’aspetto che più mi ha affascinata. Ho notato inoltre la grande collaborazione e voglia di aiutare il prossimo che caratterizza la maggior parte dei ragazzini con cui ho avuto a che fare. Questo tipo di realtà in cui si forma di conseguenza una grande comunità, credo sia fondamentale per far sì che questi futuri ragazzi crescano con dei valori che gli saranno fondamentali per affrontare al meglio il futuro in una società difficile come lo è la nostra.

Dal numero 93 de “La Salamandra”, rivista interscolastica e universitaria di Treviso


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