Caritas Italiana segue con apprensione quanto è accaduto in Emilia Romagna, devastata nelle ultime settimane da forti nubifragi e allagamenti ed esprime il suo cordoglio per le vittime e la sua vicinanza alle popolazioni colpite, in particolare a quanti sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni.
“Come dimensione e come numero di sfollati questa tragedia non ha precedenti” – ha ricordato il Presidente della CEI e Arcivescovo di Bologna, card. Matteo Zuppi al termine dell’Assemblea dei Vescovi il 25 maggio – “È fondamentale – ha proseguito– che si lavori insieme e nella maniera migliore, in una logica di buon senso. Di fronte a problemi di queste dimensioni, bisogna mettere da parte qualunque lettura ideologizzata o piccinerie”.
Nei paesi colpiti dai forti nubifragi e dalle frane perdura una situazione difficile, soprattutto per chi ha visto le proprie abitazioni o attività lavorative sommerse dal fango e ha perso tutto. Anche se la situazione meteo è migliorata, restano parti di città e molte case allagate o coperte dal fango. “Molti piccoli paesi – riferisce il Delegato regionale delle Caritas dell’Emilia Romagna, Mario Galasso – sono bloccati a causa delle frane, e alcune persone risultano ancora irraggiungibili. Il sole asciuga ma al contempo compatta il fango, rendendo difficile la sua rimozione”.
“In tutte le diocesi – prosegue Galasso – si sono resi disponibili moltissimi volontari, provenienti dalle più disparate realtà (parrocchie, associazioni ecclesiali e laiche, ecc.), e anche persone di altre confessioni religiose, come la decina di giovani musulmani che hanno dato una mano a ripulire dal fango il Seminario di Forlì, o i rappresentanti della Sikhi Sewa Society che hanno supportato la Caritas di Faenza”. Così il servizio al prossimo diviene anche un luogo di incontro e di dialogo. “Ma al momento la priorità rimangono le persone. In coordinamento con i Comuni cerchiamo di venire incontro alle loro esigenze pratiche e a supportarle anche dal punto di vista psicologico. Il bisogno più impellente rimane liberare le abitazioni e i locali dall’acqua e dal fango, in modo da far ritornare le persone sfollate quanto prima nelle loro case”, conclude Mario Galasso.
Caritas Italiana nelle zone alluvionate. Vicini e solidali
Caritas Italiana a Faenza, una delle zone che più subiscono le conseguenze delle alluvioni dei giorni scorsi. Il direttore nazionale don Marco Pagniello – assieme al vescovo mons. Mario Toso, al delegato regionale Mario Galasso e ad altri operatori della rete Caritas – ha fatto il punto della situazione con i direttori delle Caritas delle cinque diocesi maggiormente colpite: Cesena-Sarsina, Faenza-Modigliana, Forlì-Bertinoro, Imola e Ravenna-Cervia.
“Ci troviamo ancora nella prima emergenza, cui si fa fronte anche con la generosità dei volontari. Ma le Caritas pensano già al dopo, a come accompagnare le loro comunità. Fra una settimana si farà una nuova verifica per individuare i bisogni a lungo termine e gli strumenti adatti per farvi fronte”.
Nei paesi colpiti dai forti nubifragi e dalle frane perdura intanto una situazione difficile, soprattutto per chi ha visto le proprie abitazioni o attività lavorative sommerse dal fango e ha perso tutto. Anche se la situazione meteo è migliorata, restano parti di città e molte case allagate o coperte dal fango, mentre aumentano i rischi sanitari legati ad emergenze di questo tipo. “In tutte le diocesi – spiega Galasso – si sono resi disponibili moltissimi volontari, provenienti dalle più disparate realtà (parrocchie, associazioni ecclesiali e laiche, ecc.), e anche persone di altre confessioni religiose, come la decina di giovani musulmani che hanno dato una mano a ripulire dal fango il Seminario di Forlì, o i rappresentanti della Sikhi Sewa Society che hanno supportato la Caritas di Faenza”. Così il servizio al prossimo diviene anche un luogo di incontro e di dialogo.
Caritas Italiana testimonia anche con questa presenza vicinanza e solidarietà, facendosi garante – assieme alla Delegazione e alle diocesi – delle donazioni provenienti da tutto il Paese a sostegno dei progetti di intervento immediato e di ripartenza.
Donazioni
La nostra Caritas diocesana, in supporto a Caritas Italiana, raccoglie donazioni attraverso bonifico bancario al nostro braccio operativo (causale “Emergenza alluvione 2023”) tramite:
Iban: IT55 H 08399 12000 000000318111 (intestato a Fondazione Caritas Treviso Ente Filantropico)
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