Emergenza Siria. Testimoni di vicinanza e fraternità, al servizio dei più fragili - CARITAS TREVISO

Emergenza Siria. Testimoni di vicinanza e fraternità, al servizio dei più fragili

Sembrava che l’accordo di tregua raggiunto in Libano potesse essere preludio a una riduzione delle tensioni in Siria ma, a sorpresa (per quanto qualcosa era nell’aria, data la debolezza dei soggetti fiaccati su altri fronti), mercoledì 27 novembre prendeva avvio un’offensiva delle forze di opposizione al governo siriano che rapidamente hanno riconquistato un’ampia zona di territorio tra Idlib e Aleppo (e ora tutta la città) nel nord ovest della Siria. Era stata interrotta l’autostrada M5 che collega Aleppo verso sud in direzione di Homs e Damasco. L’esercito regolare aveva ripiegato in attesa dei rinforzi per riorganizzare le proprie forze e rispondere, grazie anche al supporto aereo russo e alle forze filo-iraniane da anni presenti in Siria.

La caduta repentina e inaspettata del governo di Bashar al-Assad siriano domenica 8 dicembre è destinata ad alterare gli equilibri regionali. Il crollo del regime ha portato a una drammatica conclusione la sua lotta di quasi 14 anni per mantenere il potere, mentre il Paese è stato dilaniato da una devastante guerra civile che è diventata un campo di battaglia per procura per le forze regionali e internazionali.

“Dalle cinque di questa mattina non dormivo più, ero preso dalla paura perché sentivo spari, spari continui spari, anche adesso per strada ci sono spari ma sono di festa, come si usa da queste parti”. Lo racconta il card. Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco, sentito domenica 8 dicembre da Radio Vaticana. “La gente che spara in alto è contenta perché si è risolta questa questione che poneva molta apprensione. Grazie a Dio ecco c’è stato questo passaggio senza spargimento di sangue, senza la carneficina che si temeva. Ora la strada è tutta in salita, chi ha preso il potere ha promesso che tutti saranno rispettati, che si farà una nuova Siria, e speriamo che mantengano le promesse, ma la strada è naturalmente ancora tutta in salita”.

Il 7 dicembre l’Ambasciata aveva avvisato gli italiani ancora presenti ad Aleppo, tra cui l’operatore Caritas Davide Chiarot, di stare lontani dalle finestre in caso si sentisse il rumore di spari.

Descrivono la situazion gli operatori di Caritas Italiana Davide Chiarot (ad Aleppo, già operatore della Caritas di Treviso, consacrato del movimento dei Focolari) e George Kweifati (a Damasco): “Da Aleppo e Damasco seguiamo con apprensione l’evolversi della situazione. Dopo episodi di saccheggio, è stato comunicato a Damasco il coprifuoco fino a domani mattina alle 5:00”.

“In questo momento ci uniamo alle tante voci che fanno appello alla responsabilità di tutti per una transizione pacifica. Come Caritas Italiana presente qui in Siria rinnoviamo il nostro impegno al fianco di Caritas Siria e delle Chiese locali, per testimoniare vicinanza e fraternità sempre al servizio dei più fragili”.

Il card. Zenari: “Adesso speriamo che con l’aiuto della comunità internazionale, con la buona volontà di tutti i siriani si intraprenda un cammino di riconciliazione e di ricostruzione e di prosperità di un minimo di prosperità per tutta la gente”.

La testimonianza audio di Davide Chiarot, nella giornata dell’8 dicembre 2024:

ASCOLTA QUI

 

Precedente testimonianza (30 novembre)

“Difficile prevedere lo sviluppo dello scontro, attualmente arrivano notizie di un coinvolgimento anche della città di Hama a 140 km a sud di Aleppo. Nella giornata di venerdì 29 novembre le forze ribelli sono entrate ad Aleppo e attualmente controllano parte della città. Le notizie degli scontri in periferia e il risuonare dei colpi hanno spinto molte persone ad abbandonare la città in lunghe file di auto. La situazione al momento resta tesa ma relativamente tranquilla ed è stato comunicato un coprifuoco di 24 ore dalle 17:00 (locali) di oggi, sabato, fino a domenica”.

I vescovi hanno cercato di rassicurare le persone e garantiscono la presenza in città e la disponibilità delle parrocchie per eventuali necessità. Anche l’ambasciata italiana a Damasco si è attivata in coordinamento con le agenzie dell’ONU per prestare assistenza ai connazionali ad Aleppo.

Leggi l’intervista del 30 novembre di Carita Italiana a Davide Chiarot.

Le parole di Davide Chiarot da Aleppo, 1.12.2024

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Aggiornato il 10 Dicembre 2024


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