Terremoto in Crozia: Caritas accanto alla popolazione colpita.
[Dal comunicato stampa di Caritas Italiana del 30/12/2020]
Un potente terremoto di magnitudo 6.2 ha colpito la Croazia il 29 dicembre 2020. L’epicentro è situato nella cittadina di Petrinja, a circa 50 km dalla capitale Zagabria. La violenza è stata tale che il terremoto si è sentito anche in Bosnia e Erzegovina, Serbia, Ungheria, Slovenia, Austria, oltre che in molte regioni italiane.
La regione epicentro del terremoto odierno aveva già subito un altro grave terremoto lo scorso 22 marzo 2020, di magnitudo 5.5, e proprio ieri c’era stata nella stessa zona un’altra forte scossa di magnitudo 5.2.
Si calcola che il terremoto odierno sia stato circa 30 volte più potente di quello del marzo scorso. La sequenza di terremoti negli ultimi mesi aveva già reso molto fragile le infrastrutture e le abitazioni della zona, la recente scossa ha dunque provocato numerosi danni materiali.
Le informazioni che arrivano dalla Croazia sono ancora frammentarie e confuse, anche perché nella zona sono saltati i collegamenti telefonici ed elettrici. Dalle prime informazioni risultano devastate ampie zone di Petrinje e della vicina città di Sisak, moltissimi danni sono segnalati a Zagabria, non solo nelle case ma anche in molte strutture pubbliche: ospedali, asili, case di riposo, ministeri. Anche vari edifici religiosi risultano gravemente danneggiati, in particolare nell’arcidiocesi di Zagabria e nella diocesi di Sisak. Cominciano inoltre ad arrivare notizie di danni materiali anche da altre cittadine croate e perfino da alcuni paesi della vicina Bosnia e Erzegovina.
Si contano purtroppo i primi feriti e vittime, anche se una stima a questo riguardo non è al momento possibile. C’è molta preoccupazione per i danni che questo terremoto potrebbe avere avuto sulla popolazione, dal momento che si tratta di una zona densamente popolata (la città di Zagabria e le sue aree periferiche contano 1 milione di abitanti).
La Croazia si trovava già in una problematica situazione a causa della pandemia, che aveva costretto il paese a un lockdown a partire da fine novembre, dal momento che il paese era arrivato a registrare oltre 4.000 nuovi contagi e 90 vittime al giorno su una popolazione di circa 4 milioni di abitanti.
Caritas Italiana segue con apprensione l’evolversi della situazione ed ha preso contatto con Caritas Croazia. In queste prime ore Caritas Croazia sta cercando di organizzare il primo aiuto insieme alle Caritas diocesane locali – in particolare quelle di Zagabria e di Sisak – ma le condizioni rendono molto difficile il lavoro proprio per la mancanza di elettricità e collegamenti telefonici stabili.
La direttrice della Caritas diocesana di Sisak, Kristina Radic, ha dichiarato: “Ho fatto un giro di persona per la città di Sisak e la situazione è molto grave.”
Il Vescovo di Sisak, mons. Vlado Kosic, ha lanciato un appello: “Una grande tragedia ha colpito la nostra comunità. Molti edifici civili e religiosi sono stati danneggiati. Non siamo ancora a conoscenza se ci siano delle vittime ma riceviamo messaggi che ci informano di persone ancora sotto le macerie. Speriamo siano ancora vive, preghiamo per tutti coloro che sono stati colpiti. Cerchiamo di restare uniti anche in questa tragedia che ha colpito tutta la Croazia e in particolare la nostra diocesi di Sisak, così come siamo stati uniti in molte altre tragedie che hanno colpito la nostra comunità nel recente passato, come la guerra e la pandemia in corso”.
Caritas Tarvisina, in collegamento con Caritas Italiana, raccoglie donazioni attraverso bonifico bancario (causale “Terremoto Croazia”) tramite:
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